A Napoli il primo raduno nazionale del Popolo Viola

 

Il Popolo Viola si da appuntamento a Napoli per il primo raduno nazionale. Sabato 9 gennaio, sin dal primo pomeriggio, organizzatori, referenti regionali, manifestanti e simpatizzanti si incontreranno al centro culturale “La città del sole”, nei pressi di San Gregorio Armeno, per dare avvio ad un progetto di sviluppo che istituzionalizzi un movimento nato e cresciuto sul web. Un modo per “Lanciare e raccogliere idee” dopo il megaraduno del “No B-Day” il 5 dicembre scorso a Roma, come specifica Gianfranco Mascia, uno dei volti più noti ad aver aderito alla causa viola, senza però cadere nella trappola delle identità di partito: “Un approccio vecchio e sbagliato. Noi vogliamo essere un’altra cosa, capire dove va questo flusso di persone ed emozioni e sfruttare fino in fondo l’intelligenza collettiva”.

NIENTE PARTITI – “Che cos’è l’intelligenza collettiva? In primo luogo bisogna riconoscere che l’intelligenza è distribuita dovunque c’è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia”. A parlare è Pièrre Levy, uno dei maggiori filosofi del Novecento, il primo ad aver coniato il termine di “Intelligenza collettiva” nell’ambito dello studio sull’impatto sociale di internet. Principi, quelli espressi dallo studioso francese, che il movimento viola ha fatto propri sin dalla nascita, avvenuta, come è noto, sulle piattaforme on line. Un background che gli aderenti al movimento fanno proprio per resistere alla corte dei partiti, almeno rispetto alle imminenti scadenze elettorali: “I contatti con i partiti sono per ora in stand-by”, conferma Mascia.

IL 9 GENNAIO – Ad ogni modo, chi vorrà farsi un’idea più chiara delle intenzioni, a breve e lungo termine, del Popolo Viola, avrà l’occasione di partecipare a Napoli all’incontro con i referenti locali del movimento. Prevista anche una tavola rotonda con i giornalisti, con tanto di orario rigidamente prefissato: dalle 15 alle 16. Un modo per espandere la propria notorietà e, perché no, influenza anche sugli altri mezzi di comunicazione tradizionalmente definiti di massa, in primis la televisione. Medium su cui il Popolo Viola non ha mai trovato spazi adeguati, soprattutto in riferimento all’esposizione mediatica dei partiti. Obiettivo focalizzato, quindi, sulla ricerca di linee guida per il futuro e sulle “Iniziative e proposte riguardanti le modalità operative dei gruppi locali e della dimensione unitaria nazionale”. Consapevoli, peraltro, delle difficoltà gestionali che un movimento così ampio necessariamente comporta.

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07/01/2010

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