I lavoratori del Marina di Procida, porto turistico gestito da “Isola di Procida Navigando Spa”, società con capitale sociale ripartito per il 51% a Campania Navigando e il 49% al Comune di Procida, sono in agitazione «per il taglio» delle remunerazioni deciso lo scorso agosto dall’amministratore delegato Massimo Marra Marcozzi.
«Abbiamo dato mandato ad un avvocato per rivendicare i nostri diritti», dice il direttore Michele Scotto, nel mentre gli addetti al porto (nove ormeggiatori, un nostromo, un responsabile commerciale, un addetto al front office), stanno manifestando il loro disagio attraverso uno sciopero bianco con attività lavorative rallentate in modo da non gravare oltremodo sulla clientela.La vicenda parte nel 2008 quando i lavoratori, dopo ripetute richieste formulate al precedente amministratore Renato Marconi, ottennero un premio di produttività di 120 euro mensili, importanti per chi ha uno stipendio di mille euro. Ma, dopo la nomina a fine luglio 2009 del nuovo amministratore Massimo Marra Marcozzi, la voce è stata cancellata e con essa i 120 euro.
Nelle ultime ore la rottura definitiva con i responsabili del Consiglio di amministrazione del porto, a testimonianza che non ci sono margini di trattativa o dialogo con la società partecipata da Italia Navigando, a sua volta emanazione di Invitalia.
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