Con l’articolo pubblicato su “Il Golfo” domenica 11 aprile 2010, “Il dato politico elettorale:…” continuano gli attacchi alla lista “Insieme per Procida” da parte dei Riformisti (leggi ex socialisti) che questa volta prendono di mira anche il PD il quale, a loro dire, scegliendo la lista della lobby (così i Riformisti chiamano “Insieme per Procida”) avrebbe “cavalcato il qualunquismo, il populismo, l’antipolitica”, causando la disgregazione del centrosinistra.Ognuno può pensare quello che vuole per le scelte operate del PD, ma che a preoccuparsi delle sorti del PD a Procida lo facciano i Riformisti, fino ad ieri nell’area di centrosinistra e ora nell’area di centro destra, stupisce e sconcerta.
Tuttavia ci domandiamo: perché ancora tanto livore da parte dei Riformisti verso un PD che ha fatto scelte leali e trasparenti, in piena unità con i responsabili provinciali del partito? Forse solo per rivalutare quei componenti del PD che, avendo condiviso le tesi dei Riformisti, si sono di fatto posti fuori del partito? Ricordiamo a tutti che i Riformisti sono stati i primi denigratori dell’alleanza politica promossa da Aniello Scotto di Santolo, seguiti a ruota dall’intera compagine di centrodestra “Procida prima” con una serie di comunicati e manifesti gravemente offensivi, che hanno infangato l’isola e
determinato una campagna elettorale sleale e mistificante. Oggi Procida, dopo tanta violenza verbale, non è più la stessa.
Quando si offende una compagine elettorale con toni aggressivi tesi a intimorire l’elettorato, a parer nostro si viola la più elementare norma di correttezza politica, trascinando il paese nella fossa dei leoni, dove l’unica legge che vige è quella di sbranarsi a vicenda.
Passando poi all’intervista concessa a “Il Golfo”, sempre domenica 11 aprile, dal Signor Salvatore Costagliola, siamo costretti a precisare come si svolsero i fatti.
Il Signor Salvatore Costagliola non ha preso mai l’iniziativa di parlare con “Insieme per Procida” e gli incontri avutisi sono stati due e promossi sempre da “Insieme per Procida”, e mai “a mo’di carbonari”. Se ci si è incontrati in una casa di una parente di Costagliola, e non nella nostra sede, è perché così ha voluto il Costagliola.
Nel primo incontro, avvenuto quando non era ancora stato definito l’accordo con il PD e gli altri gruppi, lui ha posto subito il problema della candidatura di Aniello Scotto di Santolo. Il secondo incontro è stato fatto dopo l’accordo con gli altri gruppi, e lui, al problema della candidatura a Sindaco, ha aggiunto anche quello di azzerare l’accordo con gli altri gruppi, chiedendo in primis 10 candidature in lista, e poi dopo le nostre rimostranze è sceso a 7 candidature.
Il Signor Costagliola, uomo politico navigato, non poteva non capire che la verifica di alleanza veniva a farsi con le quattro componenti di “Insieme per Procida” e che pertanto le sue richieste, molto alte in termini numerici, impedivano ogni possibilità di intesa. Si precisa ancora che dopo questi due incontri, Aniello Scotto di Santolo non ha avuto altri colloqui con Salvatore Costagliola ma solo un chiarimento telefonico su una maldicenza che il Costagliola aveva fatto su Scotto di Santolo, in merito ad un ipotetico tentativo di non far presentare nella lista “La Svolta” un candidato. Cosa del tutto infondata.
Inoltre va detto che, contrariamente a quanto viene insinuato da Salvatore Costagliola, Vincenzo Capezzuto, attuale Sindaco, non ha mai partecipato a riunioni di Procida Insieme. Per cui non gli è stato consentito nessuna speculazione nei confronti di Lubrano Lavadera Gerardo ex Sindaco. Precisiamo inoltre che nella campagna elettorale non abbiamo mai denigrato i componenti de “La Svolta” né di “Procida Prima”, anche quando siamo stati offesi senza risparmio, e di questo
non ci pentiamo. Diciamo solo che abbiamo posto in evidenza i limiti politici de “La Svolta” e le grandi inadempienze della passata Amministrazione di cui “Procida prima” rappresenta la continuità. Rispettiamo il verdetto popolare anche se, come dice il Costagliola, escludere il ballottaggio per comuni con meno di 15.000 abitanti non è sempre un bene. Oggi Procida è amministrata da “Procida prima”, ossia da una compagine che non rappresenta la maggioranza del paese, ma solo il
46% dei cittadini.
Da parte nostra, pur se all’opposizione, faremo il possibile e l’impossibile per frenare la deriva paurosa nella quale l’isola è stata trascinata in questi ultimi 16 anni: un dissesto in atto, i beni venduti, il porto in vendita, la differenziata al 14% e tasse altissime per la spazzatura; deriva politica molto ben rappresentata dalla lettera agli Amministratori, in data 11 luglio 2008, del Segretario Comunale Dr. Ferdinando Guarracino e che presto porteremo a conoscenza di tutta la città.
I componenti della lista “Insieme per Procida”.