Non fa certo piacere sapere che per la prossima Pasqua, nonostante si collochi, a differenza di altri anni, alta nel calendario, l’isola d’Ischia si presenterà al mondo con molti alberghi con le “saracinesche abbassate”. La cosa, da un lato, rappresenta un segnale eloquente delle difficoltà a cui il comparto dovrà far fronte anche durante l’estate, dall’altro, crerà non poche tensioni, in termine di perdite di posti di lavoro, in un territorio che, a differenza dell’isola di Procida, si è da tempo votato al turismo come attività trainante e primaria dell’economia locale.
Meno alberghi aperti sull’isola azzurra significa anche meno presenza, cosa di cui anche Procida risentirà giacchè, ad oggi, il flusso maggiori di pendolari che raggiungono l’isola di Graziella proviene proprio dalla vicina isola d’Ischia con escursioni concentrate, in modo particolare, nelle ore pomeridiane.
“Se Sparta piange Atene non ride”
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