di Mario Frusi
Il tema che propongo, la “Decrescita Sanitaria”, va discusso con cognizione di causa.
Nella mia ottica non si tratta ovviamente di ridurre la qualità di salute, bensì di sfruttare – fra le altre – anche le possibilità delle medicine complementari per migliorare la qualità di vita e contemporaneamente abbattere il carico tecnologico, dispendioso e fortemente inquinante sia i per consumi energetici che per le dismissioni di sostanze tossiche (reagenti chimici per le radiografie e le analisi di laboratorio) e addirittura radioattive (scintigrafie!).
L’approccio posturale e le tecniche manipolative, per esempio, permettono di evitare molte indagini (non solo radiografiche), per riservarle alle situazioni non risolvibili o sospette.
L’omeopatia comporta un carico tossico per l’individuo, e energivoro e inquinante per l’ambiente, decisamente basso rispetto all’industria farmaceutica ufficiale.
Il rischio di inquinamento delle acque urbane reflue ad opera degli olii essenziali (che possono tranquillamente sostituire gli antibiotici in moltissime circostanze di patologia infettiva anche grave, e con il vantaggio di coprire anche le infezioni virali) è tendenzialmente nullo trattandosi di sostanze naturali.
Trattare una comune patologia ortopedica, come il classico mal di schiena, con certe tecniche manipolative si traduce molto spesso in un rapido miglioramento del soggetto sofferente e in una riduzione di costi sanitari a carico della comunità.
L’idea è di avviare un tavolo di discussione pratica su questo approccio….Naturalmente ho una buona, e in certi casi ottima, conoscenza delle cose a cui ho fatto cenno, e sarò ben contento di approfondire.
Per l’intanto, un primo passo concreto relativo a tutte le patologie dell’apparato digerente.
Prima di fare indagini e/o assumere farmaci, se il problema è di moderata entità sperimentiamo un semplice “gesto terapeutico”: MASTICHIAMO OGNI BOCCONE FINO AD AVERLGLI FATTO ACQUISIRE LA CONSISTENZA DI UNO SCIROPPO. In capo a due giorni il nostro disturbo può essere drasticamente ridimensionato!
Ma una mente occidentale ha bisogno di conoscere i rapporti di causa-effetto….e allora, la masticazione prolungata:
1) attiva una cascata di segnali riflessi a partenza dall’articolazione della mandibola che predispongono la muscolatura del tubo digerente al lavoro di impastamento
2) permette ai recettori gustativi della lingua di riconoscere al meglio la qualità dei cibi introdotti e di ordinare alle ghiandole (contenute in stomaco, fegato, pancreas) di produrre gli enzimi digestivi adeguati
3) attiva con più efficacia i centri cerebrali della sazietà, permettendo di conseguenza una riduzione – senza sforzo – dell’apporto totale di calorie
4) con analogo meccanismo, stimola la funzione dell’ultimo tratto intestinale
5) favorisce la percezione del gusto autentico: gli alimenti industriali, molto spesso gonfiati con aromatizzanti chimici, perdono di sapore mentre quelli genuini ne vengono esaltati.
Il risultato di questo affascinante processo, messo a punto dalla natura, è un generale miglioramento delle condizioni digestive:
-molti bruciori di stomaco vengono meno
-la “pesantezza dopo mangiato” quasi sempre scompare del tutto
-l’eccesso di peso corporeo viene ridimensionato senza fatica: risparmiare anche soltanto duecento calorie al giorno si traduce in una perdita di circa sei chili all’anno
-la stitichezza moderata si autoregola, e lo stesso avviene per il cosiddetto “colon irritabile”
-il lavoro del fegato, così compromesso dai ritmi della vita moderna, viene alleggerito con miglioramento dello stato generale.
Certo è difficile calcolare con precisione il valore – in termini di decrescita sanitaria – prodotto da un’operazione preventiva (ma in certi casi addirittura terapeutica) così semplice ed efficace, ma ciascuno di noi può immediatamente percepirne i vantaggi: riduzione dei disagi; minori passaggi dal medico; meno farmaci; meno code alla ASL per esami e visite specialistiche; meno costi per la comunità.
Mario Frusi, medico esperto in medicine complementari, referente per Cuneo dell’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment)