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Dopo la rivolta di San Giuseppe Vesuviano, i profughi campani in Assemblea

profughi campani in Assemblea(c.s.) Si terrà oggi, lunedì 5 ottobre, alle 16.00 presso il centro sociale Carlo Giuliani, in Via Cesare Rosaroll, 48, l’Assemblea della rete #iosonocometeaccoglimi che raccoglie, accanto ai rappresentanti dei richiedenti asilo che soggiornano in Campania, un’ampia rete di associazioni, comitati e chiese, a supporto di chi richiede asilo.
L’assemblea si tiene a pochi giorni dai fatti di San Giuseppe Vesuviano, che hanno visto i rifugiati ospiti protestare vigorosamente per le condizioni di vita inaccettabili presso la struttura a cui erano stati assegnati e presso la quale si trovavano da moltissimo tempo. La “New family”, titolare dell’accoglienza della struttura di San Giuseppe Vesuviano, la cui gestione presentava già grandi criticità ha tenuto i fratelli profughi senz’acqua per una intera settimana a causa di una prolungata morosità. Quest’ennesimo grave disagio ha provocato la protesta degli ospiti, il conseguente intervento delle forze dell’ordine e, infine, il riallaccio dell’acqua.

La Prefettura ha comunicato il giorno successivo di avere rescisso la collaborazione con la New Family e, di conseguenza, la casa di Via Martiri di Nassyria non può più ospitare richiedenti asilo.  Fino alla sera del 3 il gruppo dei 21 profughi non ha voluto lasciare i locali. Dopo un lungo pomeriggio di trattative con la mediazione di Jamal Qaddorah, responsabile immigrati della CGL e dei componenti della rete #iosonocometeaccoglimi, e dopo alcune ore di assemblea a porte chiuse, mentre la polizia in strada aspettava l’ordine di sgomberare la struttura (che per fortuna non è arrivato), i profughi hanno deciso, tutti salvo due, di restare lì e non spostarsi in altre strutture, come è stato loro offerto. E già questa mattina, alle ore 10.30, sono attesi in Prefettura, “dove, speriamo – dichiara il Presidente delle Acli Provinciali di Napoli Gianvincenzo Nicodemo – abbiano rassicurazioni e torni in loro un po’ della fiducia che avevano arrivando nel nostro Paese”

“Nell’Assemblea di oggi pomeriggio – continua Nicodemo – saremo ancora una volta insieme: associazioni, profughi, chiese, persone di buona volontà, con l’obiettivo di dare la parola ai fratelli profughi che vivono i problemi di un’accoglienza improvvisata, disattenta e irrispettosa. Ormai quotidianamente si assiste all’esplosione di conflitti e tensioni nelle strutture a causa delle condizioni di abbandono materiale e della mancanza dei servizi sociali previsti dai bandi. Questo conferma il fallimento di un modello emergenziale di accoglienza che viene meno proprio al suo scopo di protezione e di tutela ed espone piuttosto i profughi e le comunità al rischio della violenza. Nella corso dell’assemblea questo pomeriggio, proporremo alla rete l’attivazione di nuovi servizi ai richiedenti asilo cui intendiamo contribuire attraverso i circoli acli e le competenze del Patronato che già offre un servizio di tutela  in molte situazioni di criticita”.

 

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