I promotori del referendum elettorale allo sbando

I promotori del referendum , tanto per stare a galla, fanno dichiarazioni sempre più fantasiose. Ieri hanno detto che “la legge vigente prevede già il premio anche per una singola lista”. Hanno fatto però finta di non sapere che ora il premio è previsto anche per le coalizioni. E così, per battere un partito, ora è sufficiente che gli altri si coalizzino, non sono obbligati a fare una lista unica, che dovrebbe fondere idee opposte. Qui sta l’enorme differenza pratica.

Se il referendum elettorale fosse approvato, si tornerebbe alla legge mussoliniana dando un premio di maggioranza molto alto al primo partito da solo e strozzando il pluralismo. Non sarebbe un effetto imprevisto, anzi sarebbe proprio quello voluto dai promotori del referendum. Lo hanno detto sempre ieri: ” noi vogliamo un’Italia in cui vi siano due grandi partiti, i quali coltivano entrambi l’ambizione di conquistare il governo del paese”. E gli altri, le altre idee, il dibattito politico? Per i promotori, meglio cancellarli sotto il mito del grande partito al comando. Il pluralismo delle diversità è il vero nemico di questi neo aristocratici che vorrebbero lasciare il governo ad élites dei soliti addetti ai lavori valutati solo dal populismo plebiscitario.

Per mantenere la democrazia e il pluralismo in Italia, è necessario battere il referendum elettorale.

Comitato Batti il Referendum Elettorale

Roma 10 maggio 2009

COMUNICATO STAMPA

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