Il doppio miracolo di San Michele

Come ogni anno, sono tornati a Procida i franco – procidani, i discendenti dei pescatori isolani emigrati in Algeria nel 1859, per portare in processione San Michele, il santo patrono dell’isola. Oggi, la manifestazione da Terra Murata termina a Marina Chiaiolella. Procida festeggia l’apparizione dell’Arcangelo guerriero nel cielo di Marina Corricella, quando, l’8 maggio del 1535, spada fiammeggiante in pugno, venne a liberare Procida dall’assalto dei Saraceni. Questo il miracolo “ufficiale” di San Michele, l’altro, meno conosciuto, è rappresentato dalla presenza di questi franco – procidani che, proprio grazie alla fede nel santo, sono rimasti insieme da ben 150 anni.
Tutto inizia appunto nel 1859 quando un nutrito gruppo di pescatori procidani emigra in Algeria insediandosi sulle coste di Orano. Qui fondano vari villaggi tra cui quello di Mers – El – Kebir, antico forte militare spagnolo, poi arabo, divenuto, infine, porto militare francese. Pian piano la popolazione procidana si sviluppa divenendo la più grande comunità europea della zona. Ma ai procidani manca l’isola, i suoi usi e costumi. Resiste nei loro cuori, forte ed incrollabile, la fede e il culto verso San Michele.
Ecco, allora, nel 1862, la fondazione della “Confrerie Saint Michel”. Non a caso verrà chiamata dei “Turchini”, come l’omonima congregazione procidana. Nel 1872 i franco – procidani di Mers – El – Kebir decidono di dotarsi di una statua di San Michele, simile a quella dell’Abbazia di Terra Murata, che poi porteranno, ogni anno, in processione per le strade cittadine, fino al porto, ove ci sarà la benedizione del mare. Ma nel 1962, in Algeria, scoppia la guerra civile e i franco – procidani, come tutti i cosiddetti “pieds noirs”, che fino allora avevano convissuto, integrandosi pacificamente con i musulmani, sono costretti a fuggire. La maggior parte di loro trova ospitalità nel circondario di Marsiglia. Ove, grazie alla fede nin San Michele, si ritrovano. Nel villaggio di La Ciotat, viene, infatti, ricostituita la “Confrerie” , con la statua di S. Michele, e la celebrazione della processione a mare.. Da qui il ritorno e la riscoperta dell’isola, anche attraverso la formazione dell’associazione “La grande famille de Procida”, che si occupa di far ritrovare le proprie radici. E’ il nuovo miracolo di San Michele.
DOMENICO AMBROSINO
da “Il Mattino” del 8 maggio 2009

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