Per non ripetere il dramma della scorsa estate
Si tratta di sfruttare le nuove tecnologie “verdi” che consentono di intervenire a basso costo sulle condotte sottomarine esistenti. Il convegno di novembre promosso dall’AMP e l’adesione progressiva di tutti i sette Comuni delle Isole Flegree. L’interlocuzione con la Regione nell’ambito dell’iniziativa per il disinquinamento del Golfo lanciata da Marevivo. La richiesta a Bassolino per ottenere i fondi e far partire i lavori in tempo per la prossima estate
Isabella Marino | Dalla Redazione -Lo spettro del “mare nero del Golfo” della scorsa estate, con il drammatico “caurarone” quotidiano di notizie vere, verosimili e completamente fasulle diffuse in serie in Italia e all’estero, sei mesi dopo è ancora ben presente negli incubi degli operatori turistici e di tutti gli ischitani. Tutti accomunati dal timore che possa ripresentarsi la prossima estate, nella vecchia versione o in una rinnovata, che magari possa vedere ancora Ischia come protagonista non più solo presunta o ingiustamente additata, ma reale. Una preoccupazione tutt’altro che infondata, visto che la nostra isola come la vicina Procida – e lo stesso vale per la “cugina” Capri – non sono dotate di impianti di depurazione, ma scaricano in mare la maggior parte dei reflui prodotti sui rispettivi territori. Ciò che genera una condizione di rischio permanente che, se per anni era stata in qualche modo accettata con rassegnazione anche alla luce del mancato decollo delle iniziative di realizzazione dei depuratori, dall’estate scorsa viene considerata come un’ipoteca non più tollerabile sulla fruizione della risorsa mare e sull’immagine (e la sostanza) turistica dell’Isola Verde. A maggior ragione da quando intorno a Ischia, Vivara e Procida è stata istituita l’Area Marina Protetta. Alla quale, ancor prima della sua nascita ufficiale, è stato sempre ascritto come limite proprio quello di tutelare e valorizzare, senza averlo preliminarmente salvaguardato da certi sversamenti, un tratto di mare trattato come una fogna. Rilievi, questi, che nel secondo anno di vita del “Regno di Nettuno” forse stanno per perdere – e sarebbe ora – la loro fondatezza. Negli ultimi mesi, infatti, benchè la depurazione non rientri tra le sue competenze, ma appartenga agli enti locali territoriali, l’ente gestore dell’AMP, che poi è il Consorzio dei sette Comuni delle isole, ha cominciato ad occuparsi attivamente della questione, recependo le esigenze manifestate da buona parte della società civile e dalle forze economiche isolane di tentare di scongiurare il disastro dell’estate 2009. E in quest’ottica, nel novembre scorso, fu promosso dall’AMP un convegno di studio, per conoscere ed approfondire le nuove opportunità che la tecnologia mette a disposizione per una depurazione naturale, realizzabile con impianti relativamente semplici, anche dal punto di vista dell’installazione, e a basso costo. Già sperimentati con successo in vari posti lungo gli ottomila chilometri di coste della Penisola.
Il primo approccio alla depurazione verde
All’incontro, al quale furono invitati professori universitari e titolari dei brevetti di quel tipo di impianti, parteciparono i Sindaci e gli amministratori di tutti i Comuni dell’Area. E questi ultimi trovarono interessanti le opzioni che erano state loro illustrate dai tecnici. Soprattutto perché rispondevano a delle esigenze prioritarie per le isole: garantire una depurazione efficace in tempi brevi e con una spesa certamente molto più contenuta degli impianti tradizionali. Con i quali, peraltro, quando saranno finalmente divenuti realtà, potranno perfettamente integrarsi. Dopo il convegno di novembre, tre Comuni ischitani – Casamicciola, Lacco Ameno e Forio – decisero di approfondire il discorso e di varare un progetto per l’adozione di quelle nuove tecniche di depurazione, da applicare alle condotte sottomarine già al servizio dei loro territori, con l’impegno di cercare i finanziamenti necessari. Con l’obiettivo di stringere al massimo i tempi degli interventi, per cercare di cominciare a depurare i propri reflui già in vista dell’estate 2010.
L’iniziativa di Marevivo
Mentre a Ischia si cominciava a lavorare alla depurazione “verde”, l’associazione ambientalista Marevivo, sempre molto attiva nella salvaguardia dell’ambiente marino, si dedicava al problema dell’inquinamento del Golfo di Napoli e a trovare delle soluzioni in grado di evitare una replica del dramma della scorsa estate. Così, veniva organizzato qualche settimana fa un primo incontro con i tecnici dell’assessorato regionale all’Ambiente, per identificare i possibili interventi da effettuare per ripulire il Golfo. Incontro al quale partecipava anche il presidente del Consorzio di gestione del “Regno di Nettuno”, Ambrosio. A quel primo, è seguito l’altro ieri un nuovo appuntamento in Regione, che ha visto la presenza, oltre ai tecnici dell’assessorato, dei rappresentanti di Marevivo, di Sindaci, associazioni, esperti della depurazione e del presidente dell’AMP delle Isole Flegree, che in quella sede ha illustrato il progetto a cui hanno aderito tutti e sette i Comuni isolani dell’Area.
Le condotte “pulite” nel mare delle isole
I Comuni isolani si sono trovati d’accordo nell’utilizzare i sistemi di “depurazione verde” che, applicando alle condotte sottomarine già esistenti dei filtri particolari, sono in grado di abbatterne quasi completamente la portata inquinante. Gli impianti possibili sono di due tipi, da scegliere in base alle caratteristiche delle singole condotte a cui dovranno essere applicati. Il progetto prevede che a beneficiarne saranno le varie condotte comunali che oggi sversano in mare lungo tutto il perimetro dell’isola d’Ischia. Oltre, per Procida, alla condotta che sfocia nel tratto di mare antistante la rinomata spiaggia della Chiaiolella. Trattandosi di sistemi che possono essere operativi in tempi brevi, l’obiettivo dei Comuni delle Isole Flegree è di riuscire a condurre in porto l’operazione nei prossimi mesi, in tempo per l’estate 2010. E per questo hanno chiesto alla Regione di finanziare gli interventi. La cifra preventivata è tra i 700 e gli 800mila euro, che non rappresenta certo uno sforzo impossibile per l’ente di Santa Lucia, soprattutto ove si consideri che con una cifra relativamente bassa si potrebbe imprimere un’accelerazione al disinquinamento dell’intero Golfo di Napoli, depurando gli scarichi intorno a Ischia e Procida, due realtà di primo piano dell’economia turistica della Campania. Insomma, l’operazione, con i suoi vantaggi, presenta un rapporto costo-benefici più che positivo. Ed effettivamente il progetto è stato valutato come interessante dagli esperti regionali, che hanno assicurato l’impegno dell’ente a finanziarli. Un buon punto di partenza, questo, che tuttavia dovrà essere seguito da scelte e atti concreti da parte della Regione, perché si possa passare dagli auspici ai fatti che le isole hanno la necessità di incassare al più presto. Tanto più che l’estate si avvicina e affrontarla nelle condizioni attuali espone al ripetersi delle traversie dell’anno passato. D’altra parte, si sta procedendo ora all’elaborazione del bilancio regionale e serve che il finanziamento per la depurazione delle isole vi sia inserito adesso, per poter sperare di poter disporre nei prossimi mesi dei fondi per l’intervento progettato. Per sollecitare la Regione, segnatamente il governatore Bassolino, a garantire la copertura finanziaria della “depurazione verde” nel mare delle isole, sono intervenuti negli ultimi giorni i rappresentanti delle categorie economiche legate al turismo di Ischia e Procida, che hanno scritto al Presidente della Giunta regionale chiedendogli una sollecita approvazione del progetto presentato dal Consorzio di gestione dell’AMP per conto dei sette Comuni isolani. Solo se arriverà un via libera entro qualche settimana da Napoli, infatti, si potrà cominciare a mettere mano alla realizzazione del progetto. E in pochi mesi, potrebbe essere già resa “sicura” la maggior parte delle condotte che sversano liquami nel mare protetto. In tempo per l’estate. Una svolta epocale per le isole di Ischia e Procida.
Fonte IL GOLFO