La pesca a Procida tra crisi e sviluppo.

Interessante iniziativa quella posta in essere dall’A.Di.Ri Pesca, a cura del portavoce dott. Nicola Pellecchia, che, in una nota inviata agli esponenti delle liste “Insieme per Procida”, “Procida Prima” e “la Svolta” che si presenteranno alle prossime elezioni comunali del 28 e 29 marzo, hanno rappresentato la situazione che vive un importante comparto dell’economia procidana quale la pesca con l’auspicio che i temi possano avere un adeguato dibattito e confronto nel corso della campagna elettorale.
Per l’Associazione, il settore della pesca a Procida, benché inevitabilmente indebolito dalla forte crisi che si manifesta sul piano nazionale, è tutt’ora una parte importante e viva della realtà produttiva Isolana. La presenza di 33 imprese, fa di Procida uno dei poli più significativi della produzione ittica a livello regionale e per certi versi tirrenico.
In particolare il segmento dei pescherecci presente con 20 imprese di cui 14 con licenza per la pesca a circuizione e 6 con licenza per la pesca a strascico è sicuramente l’elemento qualitativamente più connotativo.
E’ noto che le Competente dirette dell’Amministrazione Comunale su questa attività produttiva sono limitale solo alle condizioni di vendita locali del prodotto nonché alle modalità di ormeggio e di deposito delle reti nel porto di Marina Corricella.
Pur tutta via, rappresenta l’Associazione, gli ultimi 10 anni hanno dimostrato che un’azione di sostegno , di tutela e di stimolo allo sviluppo da parte dell’Amministrazione può essere decisiva per il presente ed il futuro delle imprese di pesca. In particolare vogliamo mettere a fuoco alcune questioni nodali.
Benché le competenze dirette del Comune su questa attività produttiva siano limitate solo alle condizioni di vendita del prodotto proprio, nonché alle modalità di stazionamento delle reti e di ormeggio delle barche nel Porto di Marina Corricella, l’azione di sostegno, di tutela e di stimolo allo sviluppo dell’amministrazione può essere decisivo per il futuro della pesca.
In particolare per l’A.Di.Ri Pesca è importante puntualizzare le questioni nodali :
1) Sul piano istituzionale. Riattivare il Tavolo di Concertazione tra Associazioni di categoria e Amministrazione per definire le linee programmatiche di intervento.
Riattivare lo Sportello pesca portandolo finalmente a costituire un punto di riferimento per le imprese di pesca riguardo ai finanziamenti comunitari nazionali e regionali
2) Riconfermare gli spazi portuali a mare e a terra in uso alla pesca nei porti di Marina Grande, Marina Corricella e Marina Chiaiolella, garantendone il carattere gratuito.
3) Dare continuità al lavoro avviato dalle precedenti amministrazioni comunali per infrastrutturare gli spazi portuali così da migliorare le condizioni di lavoro delle imprese sul piano della sicurezza e dell’efficienza produttiva, che significa competitività.
4) Portare a termine il progetto di stoccaggio e controllo sanitario del prodotto ittico a Marina Grande con l’obiettivo di migliorare le possibilità di vendita diretta per le nostre aziende, arrivare ad un marchio di qualità, avviare una linea di prodotti trasformati.
5) La presenza del Comune negli organismi di direzione e gestione dell’AMP Regno di Nettuno si deve qualificare per una competente e puntuale difesa degli interessi delle nostre imprese notoriamente discriminate e penalizzate. L’indicazione del prossimo presidente dell’ente gestore deve essere fatta anche sentendo il parere elle imprese di pesca.
6) Garantire la presenza, l’attività ed il futuro dell’impianto di ingrasso di tonno rosso di cui è titolare la società Akua Italia. E’ stato ampiamente dimostrato che questa produzione non ha comportato alcun danno ai fondali marini. Così come è noto che essa si integra con la nostra produzione ittica rappresentando un asset fondamentale per la nostra isola.
7) La pesca professionale è parte fondamentale dell’identità , della storia e del patrimonio culturale dell’isola di Procida. In questo senso essa va considerata uno degli elementi attraverso cui passa la valorizzazione del nostro territorio nella direzione del tante volte citato “ Turismo culturale”.
A differenza di altre occasioni, quindi, il mondo delle imprese e del lavoro non resta a guardare, e questo è già un buon risultato

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