La Procida che vorremmo è dentro ognuno di noi! Per farla vivere dobbiamo solo provarla a farla uscire fuori.
La Procida che vorremmo” sognecchia” garbatamente in ogni cittadino procidano che parla in generale…dei problemi estetici, organizzativi e tecnico amministrativi degli altri.
La Procida che vorremmo è nelle persone oneste che vanno a lavorare tutti i giorni compiendo il loro dovere senza mai calpestare gli altri, con spirito di collaborazione e umanità al servizio dei più deboli.
La Procida che vorremmo è in chi si mette in gioco con coerenza e lealtà!
E’ quella nella quale non si chiedono sconti sulle multe, si annaffiano i fiori posti dal comune fuori ai propri esercizi commerciali; è quella della solidarietà e non dei fatti propri, è quella dell’interessamento ( non solo in campagna elettorale) degli altri, è quella della cura degli “ orticelli” comuni; è quella dei cittadini che non usano o vedono il Comune come “la controparte”, è quella che per prima riconosce gli errori e ne discute, è quella che non nega l’individualismo imperante che ci prende quando parliamo di cosa pubblica; è il senso di appartenenza al proprio territorio ed alle proprie radici; è l’essere uomo sopra le meschinità politiche, personali e personalistiche che influenzano le decisioni prese per la collettività.
La Procida che vorremmo non è quella che prepara i giovani a denigrare le Istituzioni, non è quella che offre orge notturne e silenzi quotidiani; non è quella che imprigiona le menti in utopie economiche e sviluppi che nella realtà non potrebbero mai sussistere in un’isola numericamente affollata come la nostra. La Procida che vorremmo deve essere quella del rispetto alle persone e non del chiacchirìo che calunnia, che infanga. La Procida che vorremmo dobbiamo necessariamente trovarla prima in noi stessi e poi in chi ci andrà a rappresentare .
Governare Procida è difficile : governare i procidani…..lo è ancora di più!
Carla Gentile