Lettera a Repubblica del Coordinamento Cittadinanza Attiva

Oggetto: piano rifiuti.

Egregio Direttore,

Proprio in questi giorni in cui si parla tanto di mancate politiche preventive rispetto a catastrofi come il terremoto dell’Abruzzo, qui a Procida abbiamo modo di saggiare nel nostro piccolo come il lupo perda il pelo ma non il vizio, come si suol dire. Ci riferiamo ad una catastrofe diversa, ma altrettanto grave come quella dell’emergenza rifiuti. La raccolta differenziata, base di qualsiasi approccio verso la tematica dello smaltimento dei rifiuti continua ad essere una chimera.

Ai cittadini dell’isola di Procida, organizzatisi attraverso un coordinamento di associazioni civiche e turistiche – il coordinamento cittadinanza attiva – ormai non è rimasto altro che esprimere la loro solidarietà alle popolazioni di Chiaiano come di Acerra chiedendo scusa.

Si, chiediamo scusa perché il nostro comune non ha mai avuto un piano per la raccolta differenziata e produce ancora oggi, Aprile 2009, tonnellate di immondizia tal quale, indifferenziata e mescolata nei camion che giungono dai traghetti notturni nella città di Napoli e nella nostra Regione aggravando lo stato di crisi generale, contribuendo a prorogare l’emergenza rifiuti per i prossimi anni, favorendo le lobby economiche e gli sponsor politici delle discariche e degli inceneritori.

La produzione di immondizia indifferenziata del comune di Procida a causa della scellerata e incompetente gestione dell’attuale amministrazione comunale, la giunta Muro-Lubrano, con il suo carrozzone clientelare costituito dalla Sepa, si candida a riempire indirettamente e direttamente cave di territori già provati da decenni di ecomafie: questo non è giusto, noi non vogliamo essere complici di questa scelleratezza criminosa.

Cittadini campani perdonateci, perché anche noi patiamo in altre modalità questa fallimentare gestione comunale: le nostre tariffe per i rifiuti sono tra le più alte d’Italia, e quest’anno si prevede un ulteriore aumento delle tariffe.

Il nostro territorio anche se di ridotte dimensioni è denso di sversatoi abusivi a cielo aperto, c’è n’è uno persino nei pressi dell’unico parziale presidio ospedaliero dell’isola, a pochi metri dall’eliporto. I flussi turistici si sono sensibilmente ridotti, anche perché ci è difficile spiegare a concittadini europei perché un paesino di undicimila abitanti, in cui tutti conoscono tutti, in cui tanti hanno addirittura propri giardini utili per il compost domestico, non riesca ad avere una raccolta differenziata porta a porta assolutamente alla sua portata.

Cittadini campani perdonateci, perché siamo da più di un anno in lotta contro questo stato di cose, abbiamo manifestato per le piccole vie della nostra isola, normalmente soffocate invece da un traffico intollerabile, fino al consiglio comunale occupandolo simbolicamente; abbiamo organizzato convegni per socializzare competenze per una corretta raccolta differenziata, coinvolgendo la stessa giunta e i cittadini, ma abbiamo ricevuto finora solo chiacchiere e aggressioni verbali da parte della giunta, peraltro su manifesti comunali pagati dai contribuenti.

Siamo arrivati a ANCHE A UNA ISTANZA NELLA QUALE CHIEDIAMO AL Sottosegretario di Stato Delegato all’emergenza rifiuti nella Regione Campania On. Guido Bertolaso IL COMMISSARIAMENTO DELLA GIUNTA ai sensi dell’articolo 3 dell’ultimo decreto Berlusconi 172/8, in data 17 novembre 2008.

Non abbiamo ricevuto sinora nessuna risposta, tantomeno formale. D’altronde Procida, Chiaiano, Acerra, Roma, Milano sono tutte realtà della stessa nazione a statuto speciale chiamata Italia, dove persino chi fa le leggi e le deve attuare contro la volontà dei cittadini, arriva a violarle per primo.

PROCIDA, Aprile 2009. COMUNICATO STAMPA

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