Procida Blogolandia Libri – Renzo Fabris Una vita per il dialogo cristiano-ebraico

In occasione della visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Roma ricordiamo un pioniere del dialogo fra cristiani ed ebrei.

Renzo Fabris
Una vita per il dialogo cristiano-ebraico

un libro di Brunetto Salvarani

con una lettera del Cardinale Carlo Maria Martini, la prefazione di Paolo De Benedetti
e la postfazione di don Giandomenico Cova.

La casa editrice EMI, da sempre promotrice del dialogo interreligioso, in questi giorni ricorda la figura di Renzo Fabris che con il suo lavoro ha contribuito a rendere il dialogo ebraico cristiano, se pur difficile, possibile e fecondo.

IL libro Renzo Fabris, una vita per il dialogo cristiano ebraico, scritto da Brunetto Salvarani è il giusto tributo ad uno dei pionieri del dialogo fra cristiani ed ebrei (1929-1991): primo presidente del SIDIC, organismo per il dialogo ebraico- cristiano e fondatore nel 1991 dell’associazione Italiana Amici di Nevé Shalom Wahaat as Salam, nei suoi numerosi scritti egli ha sviluppato ed approfondito con sguardo anticipatore e lungimirante molti temi riguardanti la realtà di Israele, nella storia e nel tempo presente.

Il Card. Carlo  Maria Martini, nella sua lettera che apre il volume, commenta così l’iniziativa di Salvarani: Renzo Fabris era uno di quei cristiani che, pur portando avanti il suo lavoro professionale, credeva fermamente nel dialogo ebraico-cristiano e faceva di tutto per promuoverlo. […] Sono lieto che vi siano iniziative per ricordarlo.

 

Il volume presenta gli snodi cruciali del percorso culturale di Fabris: i principali temi affrontati, gli

interrogativi aperti, il lascito sul dialogo cristiano-ebraico e la comprensione cristiana del mistero d’Israele. Fabris colloca le sue riflessioni nell’orizzonte di un’esistenza pienamente nel mondo, da laico, sposato, padre di famiglia, molto impegnato anche in ambito lavorativo e professionale.

 

«Se si guarda indietro, si deve riconoscere che la strada percorsa non è poca: si è invertita una tendenza millenaria d’incomprensioni, di rancori e di contrasti, e si è diffusa la coscienza che una nuova tendenza è  in atto nel mondo cristiano. Contemporaneamente però, si ha l’acuta e tormentosa consapevolezza che per rimediare a ciò che si è fatto nei secoli scorsi, per strappare cioè tutte le radici cristiane dell’antisemitismo e, inoltre, per approfondire il valore del rapporto che unisce la chiesa al popolo d’Israele, bisogna ancora fare moltissima strada. “Il concilio Vaticano II – riconosce il documento della Santa sede del 1974 – ha indicato la via da seguire per promuovere una profonda fraternità tra ebrei e cristiani. Ma un lungo cammino resta ancora da percorrere” (R. Fabris)

Dio dei nostri padri,

tu hai scelto Abramo e la sua discendenza

perché il tuo Nome fosse portato alle genti:

noi siamo profondamente addolorati

per il comportamento di quanti

nel corso della storia hanno fatto soffrire questi tuoi figli,

e chiedendoti perdono vogliamo impegnarci

in un’autentica fraternità

con il popolo dell’alleanza.

 

(Foglio deposto da Giovanni Paolo II tra le fessure delle antiche pietre del

Tempio al Muro Occidentale a Gerusalemme, il 26 marzo 2000).

 COMUNICATO STAMPA

Per informazioni e contatti : Monica Martinelli,
stampa@emi.it,
tel. 051 326027 (lunedì e martedì),
cell. 331 3996944 (tutta la settimana)

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