Procida Blogolandia su LIQUIDA "Ecoletture: dai blog qualche spunto per letture verdi".

Grazie ad un nostro post sull’ultimo libro di Francesco Gesualdi edito da ALTRECONOMIA , dal titolo “L’Altra via” abbiao meritato una citazione da Liquida  uno dei migliori valorizzatori di blog,che si sia in giro per la rete. Questo il testo citato:

“Se i festival letterari sono pochi e di recente istituzione, i libri fondamentali sull’argomento sono tanti. Scegliere è veramente difficile, tantopiù che l’ambito è sterminato: si va dalla sostenibilità ambientale alla decrescita, dall’ecologia al consumo critico e molto altro.

E proprio sull’impatto di queste scelte si interroga L’altra via, il nuovo libro di Francesco Gesualdi, già autore di  Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti. Commenta Procidablog:

“Se produciamo e consumiamo di meno che ne sarà dei posti di lavoro? E lo stato dove troverà i soldi per fare funzionare sanità, istruzione e tutti gli altri servizi?” Ecco due grandi domande che terranno la gente lontana da noi fin quando non dimostreremo come sia possibile coniugare sobrietà con piena occupazione e diritti fondamentali per tutti.
Va bene fare lo yogurth in casa, ma dobbiamo anche tornare a fare politica, quella alta, di progettazione di un’altra economia, non più orientata alla crescita, ma alla dignità per tutti mantenendo un apparato produttivo leggero. Un passaggio che ci impone di ripensare un po’ tutto perchè i meccanismi di funzionamento dell’economia della crescita non si addicono all’economia del limite. Tanti sono i nodi da sciogliere: quali bisogni privilegiare? quale ruolo assegnare al denaro? quale spazio riservare al mercato? come conciliare una forte economia pubblica con un basso regime economico?  come riorganizzare il lavoro?
Questi e molti altri sono i temi affrontati in “L’altra via”, un libro agevole scritto da Francesco Gesualdi, che delinea un nuovo orizzonte possibile e i passi immediati che si possono compiere per avviare l’inversione di marcia. Un libro non solo da leggere, ma da dibattere, promuovere. “

I libri sui temi legati a ecologia, decrescita e sostenibilità ambientale sono davvero tantissimi. Ben pochi – invece – i festival che li celebrano. Segnalazioni e spunti di lettura tratti dai blog

dai blog qualche spunto per letture verdi

A differenza dei film dedicati all’ambiente – di cui ci siamo occupati recentemente e che sono cresciuti  negli ultimi anni – i libri dedicati ad ambiente, ecologia e sostenibilità ci sono, più o meno, sempre stati.

Un libro è un mezzo molto diverso, che utilizza altri canali e ha altri costi rispetto ad una pellicola, e circola tra la gente con maggiore facilità di qualunque film, per quanto a basso costo.

Ultimamente, come è ovvio, i volumi sull’eco-qualsiasi si sono moltiplicati: forse più in ossequio alla moda e per cavalcare l’onda che per una reale coscienza sull’argomento.

Ma vediamo un po’ di trovare qualche spunto di lettura in questo mare di volumi con l’aiuto dei blog.

Innanzitutto, a differenza del cinema ambientalista (che appena nato ha prodotto una serie di festival, concorsi ed eventi per celebrarlo), almeno in Italia reading e presentazioni di questi libri si inseriscono più che altro all’interno di festival letterari dedicati a svariati argomenti. O in festival ambientalisti, ma non specificatamente dedicati alla letteratura.

Con un’eccezione: Parco Libri, il primo festival dedicato all’editoria ambientale, che si è tenuto a Pisa nel mese di aprile. Scrive Modus Vivendi:

Parco Libri si pone come uno spazio di dialogo sull’ambiente, un’occasione per riflettere sull’importanza della biodiversità e suggerire un nuovo modello di gestione e sviluppo del territorio basato sulla fruizione ecocompatibile delle bellezze naturali da parte di abitanti, istituzioni, aziende e turisti.

La terza edizione inoltre presenterà un nuovo profilo internazionale attraverso il coinvolgimento di alcuni parchi europei e l’organizzazione di specifici momenti di riflessione e approfondimento. Protagonisti saranno gli editori e la loro produzione e gli enti quali parchi, aree protette, associazioni ambientaliste e istituzioni pubbliche oltre al pubblico, che sarà coinvolto in una serie di conferenze, tavole rotonde e dibattiti.

Particolare attenzione è rivolta ai bambini, come sottolinea Carta:

Fiore all’occhiello della manifestazione sarà Parco Libri Junior, il ricco programma culturale rivolto a bambini, giovani, famiglie e scuole: giochi e laboratori per raccontare e vivere in maniera attiva e coinvolgente l’Ambiente con i suoi infiniti suoni e colori. In programma per esempio lo spettacolo di burattini On, Off e la disfida dei Verderossi, gli esperimenti e i giochi sulle energie alternative Che Energia! e il workshop Tutti i Colori del Verde (3 incontri per i bambini e i loro genitori per avvicinarsi al disegno dal vivo di piante e fiori).
Il Festival si concluderà domenica pomeriggio con una festa organizzata nella splendida cornice del Parco Naturale di San Rossore che vedrà dalle 14 alle 19 una serie di iniziative tra le quali la ormai tradizionale Festa degli Aquiloni in cui bambini, genitori e nonni potranno costruire il proprio aquilone con materiali di riciclo e farlo volare.

Altra eccezione nel panorama degli eventi letterari italiani è Tagli di carta, che si è appena tenuto a Genova. Ce lo racconta L’altra Genova:

Tagli di Carta è il primo festival letterario italiano di narrativa e saggistica a tematica ambientale. Tagli di Carta, però, si pone nella logica di non essere solo un fe stival letterario: il sottotitolo della manifestazione, infatti, sarà “festival delle storie genuine” . Nello splendido parco della Villa Serra, grazie al patrocinio di Comune e provincia di Genova, Regione Liguria e Val Polcevera, a far da cornice agli incontri con autori di caratura internazionale, gli spettatori potranno trovare una serie di stands, dai produttori del biologico agli editori, passando per consorzi, associazioni di categoria e le comunità nate per tutelare le specificità territoriali:
attraverso la presentazione dei prodotti che li rappresentano, coltivatori e produttori diretti saranno anche loro narratori di storie genuine, avendo la possibilità di raccontare ai visitatori la propria esperienza e le peculiarità dei frutti di quella loro terra che sempre più spesso viene dimenticata e
le cui storie, con il tempo, rischiano di perdersi.

Tra gli autori che hanno presentato i loro lavori a Tagli di Carta c’era anche Patrick Fogli, col romanzo Vite spericolate che Verdenero descrive così:

Vite spericolate è la storia di Caterina, che decide di indagare sull’amianto responsabile della morte della madre. Al Paese dove vive, infatti, c’era una fabbrica dove si produceva questo pericolosissimo materiale che ha ucciso oltre tremila persone.

L’amianto è un killer formidabile, ne basta una sola fibra per corrompere il corpo, basta respirarne una per essere condannati. Respirare nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

E passiamo dal romanzo alla realtà. Il 6 aprile 2009 a Torino iniziava il maxi processo contro la multinazionale Eternit. Tremila persone e organizzazioni si sono costituite parti civili contro i due ex proprietari della multinazionale colpevoli di aver messo in pericolo la vita e l’integrità fisica di un gran numero di lavoratori e cittadini per amianto diffuso nei luoghi di lavoro.

Vent’anni dopo la chiusura dello stabilimento, a Casale Monferrato si contano ogni anno cinquanta casi di malattie legate all’amianto e i medici locali stimano che 900 persone moriranno nei prossimi dieci anni.

Se i festival letterari sono pochi e di recente istituzione, i libri fondamentali sull’argomento sono tanti. Scegliere è veramente difficile, tantopiù che l’ambito è sterminato: si va dalla sostenibilità ambientale alla decrescita, dall’ecologia al consumo critico e molto altro.

Possiamo cominciare proprio con La scommessa della decrescita, di Serge Latouche, di cui scrive Versione Beta:

La “società della decrescita” presuppone, come primo passo, la drastica diminuzione degli effetti negativi della crescita e, come secondo passo, l’attivazione dei circoli virtuosi legati alla decrescita: ridurre il saccheggio della biosfera non può che condurci ad un miglior modo di vivere. Questo processo comporta otto obiettivi interdipendenti, le 8 R: rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare. Tutte insieme possono portare, nel tempo, ad una decrescita serena, conviviale e pacifica.

[…]

Ridurre. Sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta. La potenza energetica necessaria ad un tenore di vita decoroso (riscaldamento, igiene personale, illuminazione, trasporti, produzione dei beni materiali fondamentali) equivale circa a quella richiesta da un piccolo radiatore acceso di continuo (1 kw). Oggi il Nord America consuma dodici volte tanto, l’Europa occidentale cinque, mentre un terzo dell’umanità resta ben sotto questa soglia. Questo consumo eccessivo va ridotto per assicurare a tutti condizioni di vita eque e dignitose.

Gli orari di lavoro. Già, perché non si tratta solo di scegliere una fonte di energia piuttosto che un’altra, o un altro materiale al posto della plastica: occorre anche ripensare le abitudini, i valori, i modi di vita.
Non a caso Latouche è stato ospite di Ecotium, un ciclo di incontri dedicato all’economia dell’ozio, di cui scrive LSDMagazine:

Un invito a coltivare la capacità alla rinuncia, a favore dell’allargamento di uno spazio d’azione della mente e del sentire comune. Un’occasione per discutere e riflettere su un nuovo modello di vita sociale, che porti alla riscoperta del senso della misura, del vivere secondo parametri più umani e meno economici. Più salutari, più sobri e più rivolti alla salvaguardia del creato, che al suo vorace ed inclemente consumo.

L’Otium di un tempo da dedicare alla speculazione intellettuale, che si innesta in una crescente domanda di Eco (oikos, ambiente), riassunta dalla inquietante e al tempo stesso dolcissima riflessione-domanda della scienziata indiana Vandana Shiva: “Non importa quante canzoni avete nel vostro Ipod, quante automobili ci sono nel vostro garage o quanti libri avete sui vostri scaffali. Cosa resta della vita senza un terreno fertile?”.

Proprio al consumo critico è dedicata l’omonima guidaGuida al consumo critico. E’ uscita recentemente la nuova edizione, di cui racconta Gianluca Aiello:

Fare la spesa sembra un gesto strettamente personale che si completa al momento dell’acquisto. In realtà si tratta di un processo più ampio, che prosegue lungo il canale di acquisto che abbiamo scelto, con il tipo e la marca di prodotto che abbiamo acquistato, con la modalità di consumo adottata e con la scelta che facciamo di gestire il rifiuto che ne deriva.
A seconda di ciò che scegliamo di consumare si creeranno determinati effetti sull’ambiente più o meno pesanti o ripercussioni sociali positive o negative. Per questo il consumo responsabile non si configura con comportamenti corretti su singoli aspetti, ma è un insieme di scelte che coinvolgono l’intero stile di vita.
La nuova edizione della Guida al consumo critico cataloga, incrocia informazioni e offre i dati aggiornati per conoscere i movimenti di centinaia di strutture produttive e distributive con le quali abbiamo rapporti frequenti. Spiega cosa vuol dire consumare responsabilmente, offre una guida di facile interpretazione alle aziende produttrici, evidenzia i comportamenti di imprese e marchi e offre un’utilissima guida alla lettura delle etichette e dei simboli.
Lo scopo non è la denuncia, ma offrire al consumatore gli strumenti necessari per operare delle scelte responsabili di fronte agli scaffali dei supermercati. La scelta di usarli o meno sta poi a ognuno di noi.

E proprio sull’impatto di queste scelte si interroga L’altra via, il nuovo libro di Francesco Gesualdi, già autore di  Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti. Commenta Procidablog:

“Se produciamo e consumiamo di meno che ne sarà dei posti di lavoro? E lo stato dove troverà i soldi per fare funzionare sanità, istruzione e tutti gli altri servizi?” Ecco due grandi domande che terranno la gente lontana da noi fin quando non dimostreremo come sia possibile coniugare sobrietà con piena occupazione e diritti fondamentali per tutti.
Va bene fare lo yogurth in casa, ma dobbiamo anche tornare a fare politica, quella alta, di progettazione di un’altra economia, non più orientata alla crescita, ma alla dignità per tutti mantenendo un apparato produttivo leggero. Un passaggio che ci impone di ripensare un po’ tutto perchè i meccanismi di funzionamento dell’economia della crescita non si addicono all’economia del limite. Tanti sono i nodi da sciogliere: quali bisogni privilegiare? quale ruolo assegnare al denaro? quale spazio riservare al mercato? come conciliare una forte economia pubblica con un basso regime economico?  come riorganizzare il lavoro?
Questi e molti altri sono i temi affrontati in “L’altra via”, un libro agevole scritto da Francesco Gesualdi, che delinea un nuovo orizzonte possibile e i passi immediati che si possono compiere per avviare l’inversione di marcia. Un libro non solo da leggere, ma da dibattere, promuovere

E per voi? Quali sono i libri indispensabili per riflettere su ambiente, ecologia, decrescita, sostenibilità ambientale? Siete a conoscenza di festival, eventi letterari e reading sul tema? Fatecelo sapere.

Tag correlate:  libri, decrescita, sostenibilità, ambiente, consumo critico

[Nella foto un’opera di Yuken Teruya]

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