Sul palco vola Carlo, il ballerino di Dio
E’ l’astro nascente della danza italiana. Carlo Di Dio, 24 anni, ha davanti a se un futuro da prima pagina. Dalla Campania alla California, sembra un sogno. A dicembre in scena tre giorni con lo Schiaccianoci al Civic Theater di San Diego, semplicemente un trionfo. Nonostante la giovane età Carlo di Dio è già una star internazionale.
La danza è lacrime e sangue. E tanta passione. Sul palcoscenico non regala niente nessuno…
Qual è stato il momento decisivo della sua carriera?
Ci sono stati molti momenti della mia vita che mi hanno fatto maturare, situazioni difficili come capita nella vita di ogni ragazzo, difficili da superare. Ma, certamente il passaggio più significativo, quello che mi ha aiutato a crescere come uomo e credere nelle mie qualità di ballerino è stato quando ho iniziato a frequentare la scuola di Danza “Harmony” di Napoli, una scuola di grande tradizione, con il Maestro Arnaldo Angelini.
Deve molto al maestro Angelini?
Moltissimo. Mi ha guidato e mi ha fatto prima diventare un uomo e poi un artista. Mi ha fatto crescere con sani principi insegnandomi ad essere sempre me stesso nella vita come sul palcoscenico. Naturalmente devo molto anche alla mia famiglia che mi ha sempre incoraggiato e che mi è sempre stata vicina, questo è ovvio.
Com’è vivere in America..?
La vita americana è una realtà che mi prende e che mi stimola. Un mondo affascinante dove senti che può succedere di tutto, che tutto è sempre in movimento, dove ognuno può coltivare un sogno. E vederlo realizzare. E’ un mondo pieno di possibilità, insomma…
E lavorare con California Ballet com’è?
Ho iniziato il rapporto di lavoro con il California Ballet a settembre del 2010, debuttando nel ruolo del Conte Dracula in “Dracula” di Charles Bennet. A dicembre è stata la volta dello “Schiaccianoci” della direttrice Maxine Mahon con l’orchestra del San Diego Synphony dove ho interpretato il ruolo del Re delle Nevi. Due esperienze affascinanti…
Come è stato accolto…?
Benissimo, al di là di ogni aspettativa. La Compagnia è molto unita, si lavora molto bene e c’è un rapporto di fiducia e rispetto che non è facile trovare in giro. E, inutile sottolinearlo, grandissima qualità e professionalità.
Il prossimo impegno?
A marzo andrò in scena con “Le Corsaire” con la mia partner di danza e di vita Bernadette Torres…
Una coppia, formata da due ballerini, due grandi artisti…Non nascono rivalità, incomprensioni?
Assolutamente no. Ovviamente io parlo di quella che è la mia esperienza. Io devo ringraziare Bernadette per tutto quello che riesce a darmi, per il suo costante appoggio in tutto quello che faccio. E’ una donna, una compagna ed una ballerina eccezionale..
Da Procida a San Diego, il salto è lungo…
Certo, Procida è la mia terra, un’isola meravigliosa. Però devo dire con onestà che mi piace davvero molto vivere a San Diego, un città molto bella e piena di verde, vivibilissima ed a dimensione d’uomo. E poi il clima è eccezionale, praticamente non c’è l’inverno, il che aiuta molto uno come me. Mi sveglio al mattino e trovo quasi sempre un bellissimo sole. E automaticamente sono di buon umore. Che cosa c’è di meglio di una bella giornata di sole?
Che vuol dire lavorare, studiare, provare quotidianamente a stretto contatto di artisti come Bolle, Picone, Vallo…?
L’esperienza del San Carlo la ricordo come una delle più importanti della mia carriera. Poter lavorare e studiare con Bolle, Picone, Vallo, vedere l’intensità che davano ogni giorno alla lezione e alle prove mi ha aiutato a capire molte cose. Vedere ballerini di caratura mondiale impegnarsi con grande professionalità sempre e comunque, ti fa capire che nella danza non ti regala mai niente nessuno e che c’è sempre da migliorare. E ti insegna che cosa bisogna fare per saper stare in una Compagnia. Ci vuole tanta professionalità e dedizione.
Qual è il genere di balletto che preferisce?
Sono i Balletti Romantici perché io sostanzialmente ho un animo romantico. Ho interpretato Romeo in “Romeo e Giulietta” nel febbraio dello scorso anno e non posso nascondere che è stata per me un’emozione enorme interpretare quel ruolo.
Ha mai pensato di abbandonare la danza ?
Specialmente quando si è all’inizio s’incontrano degli ostacoli che sono difficili da superare. Ed è normale che si pensi di lasciare, di abbandonare tutto. Per fortuna ho avuto alle spalle una mamma eccezionale, che mi ha appoggiato e mi ha dato la forza di continuare con più determinazione di prima. Mi ha insegnato che se nella vita capita di cadere bisogna saper subito rialzarsi ed andare avanti
Un altro personaggio importante della sua carriera è stato il maestro Luciano Cannito…
Certo, su questo non c’è dubbio. Anche al maestro Cannito devo dire grazie di cuore per tutti gli insegnamenti che mi ha dato. Cannito è stato molto importante per me. Mi ha fatto acquisire sicurezza ed esperienza, facendomi ballare molto e in ruoli importanti. Se sono approdato in America è senza dubbio anche merito suo.
Il sogno del 2011 ?
Io sto vivendo un momento magico. Spero che possa continuare ad essere felice come lo sono in questo momento. E di continuare a lavorare a questi livelli e con questi risultati. Questo sarebbe il proseguimento del sogno che sto vivendo.
Edoardo Palumbo (IL DENARO del 15/1/2011