Il 2 luglio 1928 –Anno VI presso il Comune di Forio veniva redatta una relazione sullo stato dei collegamenti marittimi nel Golfo e le richieste di miglioramento. I relatori Conte (Podestà Casamicciola), Cigliano (Podestà Forio) e Sorrentino (Segretario Politico), su incarico del Rappresentante della Fed. Prov. Fascista, Cav Franz De Luca, dei Podestà e Segretari Politici dei Comuni delle Isole di Ischia e Procida, riassumevano i “desiderata” per quel che riguardava tali servizi. Ringraziamo il Comandante Salvatore Scotto di Santillo che ci ha fornito la documentazione.
I relatori osservavano che “dal 1909, e forse prima, vi è stata una continua agitazione per il miglioramento delle comunicazioni tra le dette isole ed il continente e sebbene vi sia stata una larga serie di promesse, queste sono rimaste sempre tali, senza attuazione neanche in minima parte.” “ I forestieri sono allontanati per le difficoltà dei mezzi di comunicazione, non adeguati ai tempi. Essi, infatti, sono gli stessi del 1910, se non peggiorati addirittura, come si desume dal prospetto, ricavato dalle convenzioni del 1910 e del 1925. Di fronte ad un semplice aumento di tonnellaggio dei piroscafi, abbiamo la perdita di una corsa giornaliera della linea di allacciamento con la Ferrovia Cumana e la perdita non solo di una corsa colle Isole Pontine, ma, quel che è più grave, del prolungamento, per 6 mesi all’anno, fino ad Anzio, il che comporta la mancata affluenza all’Isola d’Ischia di molti villeggianti e bagnanti romani.” Le velocità orarie di 12 miglia erano le stesse di 18 anni prima e che dovevano “restare immutate fino al 1946. La convenzione del ’25 era stata modificata nell’ ottobre ’27 a richiesta della SPAN che aveva presentato al Ministero delle Comunicazioni alcune proposte “per assetto di linee o per materiale da assegnarvisi, potessero soddisfare le aspirazioni delle popolazioni predette”. Le modifiche si erano rivelate una “turlupinatura” con riduzione delle corse, specie per alcuni Comuni d’Ischia e di Forio in particolare. I relatori rilevavano che le convenzioni del ’27 prevedevano la costruzione di 5 nuove navi da impiegarsi sulla linee per la penisola Sorrentina e Capri, “mentre per le isole di Ischia e Procida è riservato tutto il vecchiume”, “tra cui si annovera il “Corriere di Salerno”, una volta “Principessa Margherita” pel quale, nel 7 agosto 1907, furono elevate vive proteste ed il Ministro Schanzer, con nota del 3 ottobre dello stesso anno, assicurava che tale piroscafo sarebbe stato assoggettato a nuova visita per toglierlo dalle linee sovvenzionate!” Aggiungevano che per la Penisola Sorrentina e Capri “vi sono tariffe inferiori alle nostre”. Veniva chiesto al Ministro un aumento a 14 miglia della velocità dei piroscafi, l’impiego dei nuovi piroscafi per le linee per le isole, una serie di modifiche per attracchi in vari Comuni dell’Isola d’Ischia e con le Isole Pontine, l’adeguamento delle tariffe a quelle per Capri “molto più basse”, la costruzione del Porto di Acquamorta, collegamenti a terra tra i vari Comuni d’Ischia in raccordo con i quelli marittimi. I relatori insistevano sulle velocità di navigazione, allora tre le 10/11 miglia, “come col “Santa Lucia” che per il percorso Napoli-Procida, di 14 miglia impiega un’ora e 30 minuti e non già un’ ora e 10 minuti”. Chiedevano che sui piroscafi non si imbarcasse un numero di passeggeri superiore alle capacità e fosse attuato “il servizio cumulativo colle Ferrovie dello Stato e con gli altri concessionari di servizi marittimi sovvenzionati”, previsto nelle convenzioni e mai attuato. Tra i dati economici veniva rilevato sia il movimento turistico da incrementare, sia il rilevante traffico commerciale, “fra cui circa 200 mila ettolitri di vino”. Concludevano con un appello “facciamo che le isole di Ischia e Procida trovino nella coscienza tutta italiana e tutta fascista la forza per la loro valorizzazione”. E’ passato quasi un secolo, ma con un po’ di modifiche potremmo inoltrare la stessa relazione ai vertici istituzionali. O forse no! Allora era in esecuzione una convenzione, oggi il futuro è tutto una incognita.
Pasquale Lubrano (da “Procida Oggi”)
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