Che la situazione economica e politico-sociale di Procida non sia proprio florida è un’evidenza biblica.
Quello che invece vorrei sottolineare è che stiamo toccando il fondo ed è arrivato il momento di cambiare. Per fare questo bisogna cambiare classe politica o chiedere alla classe politica di cambiare.
Per quel che riguarda lo sfascio economico (poi parleremo del resto) affermo, come già fatto in precedenza nella lettera al vicesindaco Muro, che non necessariamente un buon politico è un buon amministratore.
Nella fattispecie è quello che succede a Procida dove abbiamo politici abilissimi a procurarsi e amministrare il consenso (i famosi VOTI ) ma non altrettanto bravi con i bilanci pubblici (sto parlando sia ben chiaro di buona fede).
Il nostro sindaco, il vicesindaco ed alcuni consiglieri della maggioranza esercitano o hanno esercitato una attività privata come liberi professionisti, commercianti, operatori turistici etc.
E’ facile sostenere che se avessero gestito la loro attività come hanno amministrato Procida oggi sarebbero sulla porta di qualche chiesa col cappello in mano.
Per carità, ho il massimo rispetto per tutti loro ma, fermo restando le difficoltà economiche, politiche ambientali etc, quello che è certo e che i conti non tornano!
Non la considero una colpa ma è tempo che ognuno prenda atto che ci sono cose che non sa fare.
D’altronde confesso che uno dei motivi per cui non mi sono mai proposto come amministratore è proprio perchè penso di non essere all’altezza.
In definitiva chiedo ai politici in buona fede e che hanno a cuore il futuro della nostra comunità di mettere a disposizione il loro carisma per ottenere il consenso intorno ad un progetto di ristabilimento della salute economica e sopratutto sociale della nostra isola.
Dobbiamo sederci tutti intorno ad un tavolo e cercare delle persone che siano CAPACI DI AMMINISTRARE che significa usare il buon senso rispettando la parità di bilancio e, prima ancora, le leggi, senza preoccuparsi della popolarità delle scelte.
Continua…