Una grande tragedia ha colpito in questi giorni alcune famiglie procidane: l’abbattimento della casa. Un provvedimento tanto cruento, mai adottato prima sul nostro territorio, ha sconvolto tutta la comunità, come se ognuno avesse subito quella violenza.
Anche Procida Insieme partecipa al dramma delle famiglie coinvolte e per rispetto ha scelto il silenzio nei momenti di maggiore emotività.
Un movimento politico che si propone per l’amministrazione del paese non può però esimersi dal prendere posizione su un tema così delicato come l’abusivismo edilizio ed è quindi giusto fare un’analisi non impulsiva, ma ragionata della situazione:
Una legge può essere giudicata iniqua, ma non può essere violata. Chi viola la legge pone in essere un comportamento qualificato reato ed ogni reato prevede una sanzione. Queste sono le regole semplici ma basilari del nostro ordinamento giuridico, queste sono le regole che garantiscono la civile convivenza e queste sono le regole che devono essere rispettate.
Chi vuole essere fuori dalla legge può sperare di farla franca, può ricorrere ad un bravo avvocato o ad un politico amico, può confidare nei condoni, negli indulti e nelle amnistie, ma deve essere consapevole di ciò che rischia e se ne assume la responsabilità;
Chi è chiamato ad amministrare un paese deve sempre scindere i due ruoli tipici del mandato: quello politico e quello istituzionale.
Compito della politica è modificare la legge quando è ritenuta non giusta o troppo penalizzante per la collettività. Ma se la classe politica non ha avuto la volontà, la capacità o la forza di modificare i “piani urbanistici”, non può operare in contrasto con i propri doveri istituzionali, avallando, incoraggiando e rendendosi connivente con i comportamenti illegali.
Quando si confondono i due ruoli, quando si rinuncia alla gestione del territorio e a tutti i costi si cercano consensi, è allora che si generano i drammi che oggi stiamo vivendo.
Ma vi è responsabilità politica anche a livello nazionale. I ripetuti condoni hanno ingenerato nei cittadini il convincimento che prima o poi l’abuso sarebbe stato sanato, rendendo di fatto la norma priva di efficacia.
Occorre quindi voltare pagina, ripristinare la legalità e mettere un punto fermo nell’abusivismo. “Abusivismo zero”. La legge mette a disposizione dell’amministrazione gli strumenti per impedire gli abusi e noi, se chiamati a questa responsabilità, li adotteremo tutti.
Ma l’azione non sarà solo repressiva; ci attiveremo parallelamente sulla linea politica per raggiungere i seguenti obiettivi:
– portare a definizione le pratiche di condono pendenti, con un’attività trasparente che sciolga i dubbi, gli equivoci e le incertezze che oggi circondano tale materia;
– riqualificare la abitazioni condonabili secondo i canoni architettonici caratteristici dell’isola;
– pervenire ad una definitiva armonizzazione fra piano regolatore e piano paesistico per consentire una maggiore elasticità nella disciplina delle costruzioni.
Questa è la nostra posizione sull’argomento e con la stessa chiarezza, da qui in avanti, esprimeremo i nostri intendimenti sul programma politico che ci prefiggiamo di attuare.
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