Nel decreto legge milleproroghe, di recente licenziato a Montecitorio, ha trovato spazio anche una norma che inasprisce le sanzioni per coloro che si mettono al timone di unità da diporto ubriachi o sotto l’effetto di droghe.
Unitamente alla già prevista sospensione della patente, infatti, d’ora in poi scattarà anche la sanzione amministrativa da 2.066 a 8.263 euro, importi che potranno essere raddoppiati nel caso il diportista venga sorpreso al comando di natanti che superano la lunghezza di 24 metri.
Anche per mare, quindi, proprio per dare un freno ai tanti indisciplinati ed ai numerosi incidenti che si verificano durante il periodo estivo, diventeranno sempre più sistematici i controlli del tasso alcolico. Altra modifica, che interviene sempre sul Codice del diporto, affida al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il compito di determinare i limiti di tolleranza del tasso alcolemico, nonché le modalità e gli strumenti per accertare lo stato di ubriachezza.
Ulteriore freno contro i naviganti con tendenza ad alzare il gomito, l’altra norma che fa carico alle regioni di prendere provvedimenti sia sulla vendita e somministrazione di alcolici in mare nel periodo di maggiore flusso turistico, in particolare dove c’è un rilevante traffico diportistico (come nel mare circostante le isole di Ischia, Procida e Capri), sia sul fenomeno dell’inquinamento acustico che, sempre nel periodo balneare, può essere provocato da altoparlanti installati sulle barche.
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