Rceviamo e pubblichiamo la replica di Presidente del Comitato di Gestione permanente della Riserva Naturale Statale “Isola di Vivara”, Maurizio Marinella, all’articolo da noi pubblicato in data 31 maggio 2009: “Procida ancora cani nella Riserva di Vivara”.
Quando, nel 2006, fui chiamato a presiedere la riserva naturale statale “Isola di Vivara”, compresi subito che le priorità assolute erano due: preservare con il massimo impegno uno scrigno della natura unico nel suo genere, e renderlo accessibile, fruibile, farlo conoscere, rispettare, amare.
Ci misi poco però a rendermi conto che la situazione era intricata, difficile, piena di trabocchetti. In primo luogo, andava risolta –e ci siamo riusciti- la questione relativa al “possesso del bene”, a causa del precedente rapporto di locazione tra la Regione Campania e l’Ente proprietario dell’isola, Ospedale Civico “Albano Francescano”, che impediva di fatto al comitato qualsiasi iniziativa.
E’ stata una lunga battaglia, continue riunioni e incontri, contatti assidui con il ministero dell’Ambiente.
Oggi – e lo dico per fare definitivamente chiarezza – la situazione è questa: le trattative sul canone d’affitto tra comitato di gestione permanente e proprietà sono a buon punto e speriamo di firmare finalmente il contratto. Inoltre sono stati decisi una serie di interventi -già dal marzo scorso, nonché anche nel piano Antincendi Boschivi (A.I.B.) stralcio 2009 approvato dal comitato- per mettere, peraltro, in sicurezza il territorio di Vivara. L’Organismo di gestione della Riserva si è inoltre dotato di una struttura tecnico-operativa (responsabile tecnico della Riserva, Assistente Tecnico, Consulente amministrativo contabile e Consulente legale) e di una nuova sede. Infine – ed è l’aspetto più importante che rappresenta davvero il via libera – è stata approvata dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la pianificazione economica predisposta dall’Organismo di Gestione.
Un lavoro lungo, estenuante, fatto anche di mille ostacoli che risparmio di elencare per amor di patria. Ma soprattutto un lavoro oscuro, di cui –comprendo– pochi si rendono conto: lo sanno bene i componenti del comitato di gestione e della struttura operativa, che si sono sempre impegnati con passione, serietà e abnegazione. E di questo desidero ringraziarli. Tutti.
Ora ci siamo. Davanti a noi la dirittura d’arrivo. Chiunque, dico chiunque, si fosse trovato nella situazione iniziale che dicevo, avrebbe dovuto implacabilmente seguire lo stesso percorso. Ma finalmente lasciatemelo affermare con forza – potremo presto lavorare “nell’isola” e “per l’isola”: e forse sarà un lavoro più visibile e, spero, riconosciuto.
Maurizio Marinella