Dalla rete abbiamo raccolto e riproponiamo con interesse alcune osservazioni formulate dal prof. Giovanni Romeo, da tempo impegnato con l’Osservatorio Civico in iniziative di carattere sociale e di cittadinanza responsabile.
“Stamane, come chi di voi è presente sull’isola avrà forse già saputo, è stata avviata in tre gazebo – piazza della repubblica (piazza posta, per i più), marina grande, nello spazio antistante la chiesa, e marina chiaiolella – la campagna di informazione e di distribuzione dei sacchi per il nuovo progetto di differenziata elaborato dal nuovo assessore all’Ecologia, E. De Candia. Alle 12.20 – potrebbe essere un buon segno – i nuovi sacchi (di 3 tipi: giallo per la plastica, bianco per i metalli e cartaceo per carta e cartone, da porre davanti alla porta o all’ingresso di ciascuno stabile solo il LUNEDI’ dalli 21 alle 23) erano finiti a piazza posta, dove rimaneva il solo materiale informativo, mentre pochi minuti dopo a marina grande non c’era più niente. Per ritirarli – nota bene – bisogna avere con sé un documento di identità o una bolletta sepa.
Meglio tardi che mai, ovviamente: a più di un anno dal termine ultimo fissato per i comuni inadempienti, se non si faceva qualcosa il commissariamento sarebbe stato inevitabile.
Nel merito, alcune cose si possono già dire da subito (altri rilievi saranno possibili solo quando il servizio sarà concretamente partito):
– non c’è traccia di tesserino magnetico, almeno per chi conferisce direttamente i materiali differenziati, ed è una grave lacuna, anche perché i costi dell’iniziativa non sono particolarmente alti.
– Inoltre – non vorrei sbagliarmi – i cassonetti per il vetro non mi sembra siano stati potenziati, e se è così ce ne sono pochissimi, e sono quasi sempre pieni.
– Terzo elemento negativo: non c’è alcun coinvolgimento degli esercizi pubblici, sia indirettamente, per ciò che riguarda la riduzione a monte dei rifiuti attraverso ordinanze mirate, sia direttamente – un esempio banale, riportare i giornali usati alle rivendite disponibili a riceverli.
– Quarto: l’informazione spicciola ai tanti stranieri presenti sul territorio sulle distinzioni dei materiali di incerta collocazione nei sacchi (tradurre l’essenziale nelle lingue delle principali comunità presenti sull’isola sembra il minimo, e non è un’impresa proibitiva).
– Quinto: coinvolgere il Comune, associazioni di volontariato e le parrocchie disponibili, nonchè, alla riapertura, le scuole nell’azione informativa permanente, limitando a questa fase di avvio l’affidamento alla sepa – cioè con i consueti pesi sul solito ‘cornicione’ – di questi compiti.
Penso che in questo fine settimana potrebbe essere utile fare un primo bilancio della situazione ed eventualmente concordare un ‘pacchetto’ di correttivi da introdurre al più presto. Chiunque abbia suggerimenti o correttivi può segnalarmeli via mail.”
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