Non manca molto tempo alle prossime elezioni nel comune di Procida, un anno dire te voi. Un tempo che passa in fretta. La sensibilità verso la tutela dell’ambiente sembra crescere. La salute è di tutti noi, e sta anche a noi proporre soluzioni per il bene nostro, dell’ambiente, del nostro portafoglio, Mi piacerebbe vedere in qualche programma politico questi punti:
OBBLIGO DI COSTRUIRE GLI EDIFICI IN CALSSE C ( come per il comune di Bolzano)
Ogni persona che vuole restrutturare o costruire una casa deve farlo ripettando normative vigenti, mi spiego meglio oggi a casa nostra buttiamo via il 50 % dell’energia che consumiamo, (poi ci incazziamo se vogliono riconvertire Porto Tolle a carbone) mi spiego ancora meglio se casa vostra vi costa €.2000,00 all’anno di riscaldamento sappiate che €.1000,00 li buttate via, proprio così li buttate dalla finestra, forse toccandovi il portafogli capite meglio, ora una casa quanto vi dura ? 20-30-40 anni ? benissimo se ,la casa vi surerà 40 anni fermo restando il prezzo fisso privo di aumenti del Gas avrete un risparmio di €40.000,00 e per fare questo quanto spendo ?
Il costo di un cappotto isolante per una abitazione di 150 mq costa tra i €.20.000,00 ed i €.30.000,00 dipende dai materiali, gli infissi ad alta efficenza costano un 20% in più ma capite che da un consumo di 250 KW/mq passo ad un cosumo di 20-50 KW/mq, solo in questo modo abbatto i cosumi del 50%, solo in questo modo magari mi accorgo che il rigasificatore serve a ben poco se solo avessi il 30% delle costruzioni e restrutturazioni fatte dal 2.000 ad oggi con questo sistema.
Questo lo deve IMPORRE il mio comune è lui che deve prevedere questo nel suo regolamente edilizio altrimentio andiamo a cartoni tutti
OBBLIGO DI UTILIZZARE ENERGIE RINNOVABILI ( già obbligatorio dal 2.009 cioè da quest’anno)
Ogni persona che vuole restrutturare o costruire una casa deve avere un impianto fotovoltaico per la produzione della proprio energia elettrica, solare termico o geotermico per il riscaldamento; abbiamo visto prima che solo costruendo riduciamo i consumi del 50% bene se ci produciamo la corrente noi possiamo anche guadagnare dei soldi ci pagano per 20 anni la corrente che produciamo inoltre non paghiamo più l’enel (un impianto da 3KWp consente di incassare €1.700,00 euro all’ anno di soldi reali in conto corrente e non pagare €.800,00 all’anno di Bollette la somma fa €.2500,00 che in 20 anni sono €.50.000,00 Euro con un costo di €.20.000,00) inoltre se la corrente elettrica me la produco io, cosa mi serve una centrale a carbone ?!? Sono proprio un pirla a costruire una cosa così che tra le altre cose mi fa morire, genera malformazioni e quant’altro.
A questo punto comincio a guadagnare in 20 anni solo perchè sto costruendo usando il cervello e gli incentivi €.30.000,00 la mia casa mi permette di guadagnare, di risaprmiare C02 nell’ambiente; ma allora il mio comune mi obbligherà a costruire in determiati modi ma propio fesso non è.
Ogni persona che vuole restrutturare o costruire una casa deve avere un impianto solare termico o un impianto geotermico per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento e/o equivalente.
Cosa significa questo che con un Impianto Geotermico non entra più il GAS in casa mia non dipendo più dai Russi, dai Libici, e su quei €.1.000,00 che mi costa riscaldare casa ne spendo ZERO, eliminando pure le emissioni di C02;
oppure posso integrare un pianto solare termico alla mia caldaia riducendo el 50% il consumo di GAS e risparmiando €500,00 di quei €.1.000,00 euro di spesa.
TUTTO QUESTO COPIANDO ALTRI PAESI dove lo fanno già da 20 anni; il Giappone produce il 50% della sua energia elettrica DAL SOLE ma hanno iniziato negli anni 70.
RICICLO DELL’ACQUA PIOVANA
Ogni persona che vuole restrutturare o costruire una casa deve avere un impianto che reclichi l’acqua piovana, sono serbatoi dimensionati in funzione dell’abitazione costano pochissimo e possono abbattare dipende dalle stagioni i costi della bolletta sino ad un 50 %.
Ecco se credete che questa sia fantascienza vi porto l’esempio di questi comuni :
Carugate, un paese che primo in Italia ha adottato un regolamento edilizio all’avanguardia in Europa: da loro chiunque voglia costruire un edificio od ottenere un permesso per ristrutturarne uno già esistente, ha l’obbligo della certificazione ambientale (che tutti dovranno rispettare secondo la nuova legislazione nazionale in materia), una piccola ma efficace norma che permette a chi acquista un’abitazione di sapere cosa, quanto e come consumerà da un punto di vista energetico, ad ogni classe corrisponde un grado di efficienza, come per gli elettrodomestici Il tutto reso possibile dalla coibentazione dei locali, dal-l’utilizzo di tecnologie ecologiche (lampade a basso consumo, riduttori di flusso, pannelli termoriflettenti, ecc.), dall’uso dei pannelli solari e fotovoltaici, dal recupero dell’acqua
piovana. Insomma, una proposta fondamentale per ripensare la gestione di un territorio secondo criteri di sostenibilità.
E quei comuni che sono intervenuti sulla pubblica illuminazione, affidandone la gestione alle ESCO (Energy Service Company) e garantendo al contempo al territorio efficienza
energetica, riduzione delle emissioni e risparmio sulla bolletta energetica? Dalla prima esperienza pilota di Trezzano Rosa in provincia di Milano di qualche anno fa,
alle decine di interventi su tutto il territorio nazionale, a dimostrazione che una buona informazione e una disponibilità da parte dei soggetti coinvolti a veicolare le informazioni
e conoscenze acquisite possono favorire la replicabilità su larga scale di singole buone prassi.
Il Comune di Padova ha invece commissionato un piano di ristrutturazione energetica degli edifici pubblici per non limitare l’intervento alla sola pubblica illuminazione, questo
ha già consentito alla città un taglio significativo delle emissioni di Co2 in atmosfera, oltre al risparmio di milioni di euro sulla bolletta energetica. Si va dal riscaldamento e dall’illuminazione degli edifici pubblici ai punti luce in giro per le strade comunali, dal risparmio energetico alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Di niziative ce ne sono basta avere gli occhi per vederle.
Il Comune di Follonica è intervenuto sui rifiuti, pensando bene di ridare corpo e vita ad oggetti che troppo spesso, con grande leggerezza, trasformiamo da beni di consumo
in rifiuti da discarica! Con il progetto Ecomondo i rifiuti riprendono vita, grazie ad un mercato a cui tutti i cittadini possono partecipare, con una semplice tessera magnetica che registra ogni transazione (rigorosamente senza denaro) in dare e avere. Il punto di riferimento di tutta l’operazione è la stazione ecologica del posto: un cittadino può conferire oggetti che non usa più (giocattoli, biciclette, mobili ecc.) e sulla tessera vengono accreditati
punti con i quali potrà recuperare oggetti di suo gradimento lasciati da altri, in un gioco di scambio in cui chi ci guadagna, ancora una volta, è l’ambiente.
Sempre nel campo della riduzione dei rifiuti, vera sfida decrescente, come non ricordare le tante proposte concrete e di buon senso come la diffusione dei prodotti alla spina (latte, detersivi, pasta ecc.), le mense scolastiche disimballate (utilizzo dell’acqua del rubinetto, boicottaggio stoviglie usa e getta, uso di prodotti locali e di stagione ecc.), la diffusione
dei pannolini lavabili al posto di quelli usa e getta, e tanto altro ancora. Anche qui, decine e centinaia di progetti anche piccolissimi che si propagano come un virus in tutta Italia, in territori diversissimi tra loro.
Se poi ai progetti per la riduzione della produzione alla fonte dei rifiuti abbini una raccolta differenziata fatta come si deve (sistema porta a porta spinto, sul modello del Consorzio Priula di Treviso), ti accorgi che la tanto bistrattata opzione zero rifiuti è davvero possibile, e auspicabile rispetto ai tanti nuovi impianti di incenerimento in via di costruzione in tutto il Paese. Anche qui c’è solo l’imbarazzo della scelta per individuare esperienze virtuose:
le più significative ad oggi sembrano quella di Capannori (LU), Montebelluna (TV), Ponte Nelle Alpi (BL), dove la percentuale di raccolta si è ormai stabilmente fissata ad oltre l’80%.
Il Comune di Castellarano ha attivato un progetto per l’installazione, da parte dei privati, di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua. Il cittadino non deve far altro
che rivolgersi all’ufficio ambiente del Comune, dove trova un albo degli installatori convenzionati con l’amministrazione, i modelli della ditta che ha firmato un accordo
pluriennale a prezzi convenzionati con l’ente locale, e le indicazioni per accedere a finanziamenti agevolati da parte dell’istituto di credito coinvolto dal Comune nel progetto.
Insomma, in un colpo solo sono stati risolti gran parte dei problemi che oggi un singolo cittadino è costretto ad affrontare per soddisfare la giusta esigenza di consumare
meno e possibilmente meglio: il Comune garantisce in quanto ad affidabilità la ditta fornitrice dei pannelli solari, promuove ogni anno corsi di formazione per idraulici
e artigiani locali, incentiva l’acquisto attraverso lo sconto riconosciuto dalla ditta per i residenti, favorisce forme di finanziamento agevolati per quei cittadini che non possono investire troppe risorse subito.
E tantissime esperienze virtuose che potete leggere su: