Procida. Persone e programmi: il perché del mio sostegno al progetto politico di Salvatore Costagliola

di Elio Notarbartolo

– Difesa sul piano politico delle “prime case” anche se condonate con il condono ter;

– recupero turistico e potenziamento delle isole pedonali;

– inquadramento di Vivara tra le risorse turistiche del Golfo;

– apertura di più spazi pubblici alla collettività;

– rinnovamento della classe dirigente dell’isola.

Questi, in sintesi, i punti chiave di un programma amministrativo che possa portare Procida fuori dalle secche in cui oggi è piombata.

Quindici anni di una stessa Amministrazione hanno lasciato il segno nei dissensi e nei malumori dei cittadini, poiché tutte le cose umane hanno un inizio ed una fine, compresa la politica che deve avere il coraggio di innovarsi e saper offrire ai cittadini figure nuove e capaci alla guida dell’isola.

Per la verità, nel mentre non è apparsa all’orizzonte una nuova e vera classe dirigente all’altezza del compito: c’è stata una pesante occupazione di spazi, si è alzato un velo fitto che ha assicurato il sonno dei plantigradi locali, aiutati come sono stati dal sistema elettorale e dal poco spazio che oggi può avere l’opposizione in Consiglio Comunale, per la verità anche poco e male gestito.

Le avvisaglie, però, non preludono gran che di buono e di nuovo, anzi tutt’altro.

Il “metodo Agenda 21”, divulgato al pubblico finora, non è un programma ma niente più che una professione di buona volontà su come amministrare, dichiarata ohimè anche da qualcuno che, visti i capisaldi che caratterizzano questo metodo, farebbe bene a fare da “coro a bocca chiusa”.

Il giovanilismo puro è di per sé un rischio, ma l’idea lungimirante che deve contraddistinguere i saggi della politica non è una campagna di giovanilismo tout court, bensì la costruzione di un progetto che si fondi su persone nuove che si appoggino sull’esperienza di chi ha già dato alla politica negli ultimi anni, in un equilibrato mix di freschezza ed esperienza affinchè i giovani stessi possano guardare ad un “futuro in progresso”.

Partendo da questi presupposti programmatici ed ideali ho apprezzato con sincera stima la proposta politica dell’amico Salvatore Costagliola, alla quale ho aderito senza tentennamenti, il cui scopo primario è proprio quello di creare una nuova fila di politici giovani affiancandola a persone di esperienza amministrativa che, con la loro esperienza, sappiano far evitare quei fossi e quegli errori in cui sono incappati tanti dei “giovani”, o che si ritengono ancora tali, da 15 anni a questa parte.

Procida ha enorme bisogno di una nuova linfa vitale alla sua guida, che sappia lavorare con entusiasmo e competenza ai tanti problemi che la affliggono.

C’è, da subito, più di un’emergenza.

Opporsi – e lo si può fare solo invocando l’intervento del Parlamento – per impedire l’abbattimento di tante “prime case” che tanti onesti lavoratori sono stati costretti a costruire fuori legge da una normativa poco meditata che non sta dalla parte del cittadino comune, come tante altre disposizioni del governo in carica.

Ma è la stessa “legge che è fuori legge” quando impedisce all’edilizia popolare di fare a Procida quello che si è fatto in tantissime parti d’Italia: consentire agli onesti lavoratori di potersi costruire la casa di necessità.

Non sono state poi fuori legge le stesse Autorità cittadine che avevano l’obbligo di sorvegliare le costruzioni nel territorio? E non sono stati fuori legge quelli che hanno paralizzato i controlli comunali?

C’è, lo ricordiamo tutti, un articolo della Costituzione che afferma che la propria abitazione è un diritto. La Magistratura, purtroppo, fa il suo corso e non può fare altrimenti, sia ben chiaro.

Gli artefici di questa deprecabile situazione – la politica in testa – trovino il modo perché il Parlamento ridimensioni la legge 726/03 (Condono Berlusconi) consentendo che l’edilizia di necessità venga riconosciuta come “modesto abuso edilizio” al fine di godere del Condono e sanare quella che è divenuta una vera e propria emergenza sociale sulla nostra isola.

Questo è il primo punto di un programma politico serio per Procida.

Il secondo – è un’altra emergenza – attiene al bilancio comunale ed alla macchina amministrativa, con, in primis, il ridimensionamento delle spese, partendo dalle consulenze inutili e da una seria rivisitazione delle partecipazioni societarie e della loro gestione.

L’economia dell’isola si deve espandere e, perciò, la valorizzazione dei borghi degradati, come quelli della Lingua e del Casale Vascello, può essere un impegno in tal senso della futura Amministrazione. Il sentiero che univa la Marina alla parte alta della Lingua può divenire, con poca spesa, una strada pedonale che valorizzerà quel borgo consentendo un diretto e più comodo godimento della zona più antica di Procida, oggi maltenuta ma dal passato che tanto potrebbe aggiungere al nostro turismo. Per non parlare di Terra Murata, vera scommessa dei prossimi anni che potrebbe dare molto in termini di economia locale e di lavoro, oltre che di indotto finanziario.

Far riappropriare alla gente spazi pubblici dimenticati è un altro importante risultato da perseguire: lo spazio antistante S. Margherita Nuova, i cortili del palazzo d’Avalos, la Tavola del Re, sono spazi che devono essere messi a disposizione di cittadini e turisti: anche questo si potrà fare con poca spesa!

E poi c’è l’ampio polmone di Vivara che può essere inserita nell’offerta turistica di Procida, tanto più che oggi, grazie al giovane presidente dell’Albano Francescano l’Avv. Mariano Cascone, tra i primi ad aderire a questa nuova e valida proposta amministrativa,  si sono già fatti tanti passi in avanti impensabili fino a poco tempo fa.

Questo che precede è solo uno spunto per un più completo e ambizioso programma amministrativo che dovrà prevedere un impegno più stringente per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi, per la manutenzione e l’abbellimento dell’isola, etc.

Personalmente chiedo all’opinione pubblica di valorizzare tutte le forze nuove – e ce ne sono tante a Procida – al fine ultimo di assicurare entusiasmo, energie e capacità, tre cose di cui Procida ha urgente ed improcrastinabile bisogno, principio cardine della proposta di Salvatore Costagliola che mi ha portato senza esitazioni a dare pubblicamente la mia adesione.

Elio Notarbartolo

 

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