PROCIDA – Fabio Procaccini, Presidente della Commissione di Riserva, denuncia un’isola tenuta in condizioni pietose e chiede a Maurizio Marinella, Presidente del Comitato Permanente di Gestione, che gli interventi utili a sanare questa situazione siano contemplati nel Piano Stralcio Antincendio per il 2009.
Il Comitato ignora totalmente le indicazioni rese dalla Commissione ed intervengono duramente sia il Corpo Forestale sia il Ministero dell’Ambiente.
Con Decreto Ministeriale del 3 settembre 2008, pubblicato sulla GU n. 237 del 9/10/2008, il Ministro dell’Ambiente On. Prestigiacomo, ha approvato il Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, predisposto dalla Riserva Naturale Statale “isola di Vivara” con validità 2007 -2011.
Il Piano AntIncendi Boschivi (da ora AIB) per l’isola di Vivara, strumento fondamentale per la salvaguardia del patrimonio naturalistico vivarense, di validità quinquennale, prevede l’attuazione di un Piano Stralcio annuale, da elaborare ed adottare entro il 31 marzo di ciascun anno, allo scopo di fissare con la maggior precisione possibile gli obiettivi operativi per ogni singolo anno.
Per scongiurare lo stato di tenue custodia registratosi nell’estate del 2008, quando l’unica attività antincendio è stata garantita dal presidio svolto nelle ore centrali del giorno dai lodevoli volontari della Protezione Civile di Procida, in uno scenario che vedeva tutto il sistema di condotte e vasche antincendio pesantemente danneggiati dai vandali, dunque inservibili, il 13 Marzo del 2009 il Presidente della Commissione di Riserva – l’avv. Fabio Procaccini, Delegato della LIPU di Napoli – ha inviato al Comitato di Gestione della Riserva, e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, al Corpo Forestale dello Stato e infine alla Fondazione Albano – Francescano, una Proposta per il piano stralcio AIB relativa all’anno 2009 in vista della prossima stagione estiva, dunque del periodo di maggiore allerta incendi.
Nella nota di Procaccini si segnalavano, con tanto di documentazione fotografica, lo stato di degrado del cancello e delle recinzioni posti all’ingresso dell’isola che rendono libero l’accesso a chiunque (fatto grave considerata l’assenza di adeguata vigilanza), il danneggiamento e quindi l’inoperatività di tutta la struttura Antincendio predisposta nell’estate del 2006, fatta di tubazioni che aspirano acqua dal serbatoio di adduzione idrica dell’isola di Ischia situato nel sottosuolo di Vivara e che conducono ad una vasca di 9000 litri una volta situata sul pianoro della piccola isola.
Dopo aver illustrato il deplorevole stato di abbandono del sistema AIB, il Presidente della Commissione ha chiesto al Comitato di Gestione Permanente della RNS dell’isola di Vivara, per quanto di sua competenza ed in collaborazione con la Fondazione proprietaria dell’isola, di attivarsi con somma urgenza per la messa a punto di un piano stralcio annuale AIB che preveda il ripristino con sostituzione delle recinzioni ormai distrutte e del cancello posti all’ingresso dell’isola di Vivara, il ripristino di tutto il sistema (tubazioni, vasca di approvvigionamento, collegamenti al serbatoio idrico) previsto dal Piano AIB della Riserva, la rimozione degli alberi divelti che rendono difficoltoso l’attraversamento del sentiero principale dell’isola e quindi potrebbero intralciare eventuali operazioni antincendio, infine l’apposizione ai cancelli d’ingresso alla Riserva di apposite tabelle indicanti l’area protetta e riportanti i divieti imposti dal Decreto Ministeriale istitutivo della Riserva.
Fin qui le proposte della Commissione di Riserva che, ricordiamo, è l’organo tecnico scientifico al quale il decreto istitutivo della Riserva Naturale affida, tra gli altri, il compito di formulare indirizzi e proposte volti alla salvaguardia della riserva stessa.
A fine Marzo il Comitato di Gestione dell’isola di Vivara, presieduto dall’imprenditore napoletano Maurizio Marinella, approva il piano stralcio AIB per l’anno 2009.
È a questo punto che nella vicenda interviene il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Napoli – dott. Vincenzo Stabile – il quale dopo aver preso atto del Piano Stralcio AIB redatto dal Comitato di Gestione di Vivara, fa presente che nel suddetto Piano non si legge alcun riferimento in merito allo stato critico in cui versa la Riserva e nulla si riscontra in relazione ai suggerimenti operativi proposti dalla Commissione di Riserva volti a porre in sicurezza l’intera area, soprattutto in vista del periodo estivo.
Sulla base di queste considerazioni, il Corpo Forestale dello Stato ha provveduto ad eseguire un sopralluogo tecnico ricognitivo sull’isola di Vivara volto a riscontrare quanto segnalato dalla Commissione di Riserva.
Dal sopralluogo effettuato dai Forestali su Vivara è emersa una realtà ben diversa da quella prospettata dal Piano Stralcio predisposto dal Comitato di Gestione, realtà che invece ha confermato quanto segnalato dalla Commissione di Riserva, ovvero il pesante danneggiamento ad opera di vandali della vasca di raccolta dell’acqua e della relativa rete idrica di adduzione, oltre ad altri elementi negativi che possono compromettere un eventuale primo intervento antincendio. Inoltre è stato registrato il persistere di varchi aperti sia sulla recinzione sia sul cancello d’ingresso in riserva, situazione che può far configurare una condotta omissiva da parte dell’Ente Proprietario e dell’Ente Gestore per violazione al’art. 733 del codice penale, ossia danneggiamento al patrimonio storico, archeologico e artistico della nazione.
Di fronte a questa situazione a dir poco disastrosa, il Corpo Forestale dello Stato ha ritenuto che si dovrà provvedere quanto prima alla riattivazione della vasca di raccolta dell’acqua e relativa rete idrica, a riparare immediatamente il cancello d’ingresso e chiudere tutti i varchi aperti lungo il perimetro della recinzione onde impedire l’accesso ad estranei.
Al termine di questa vicenda che vede coinvolti tutti i soggetti deputati alla salvaguardia e al governo della Riserva di Vivara, giunge l’ulteriore duro intervento del Ministero dell’Ambiente che addirittura definisce la situazione di Vivara <insostenibile>, dunque da superare al più presto possibile con decisioni attente e risolutive da parte del Comitato di Gestione della Riserva, compresa l’attuazione di un appropriato servizio di vigilanza al fine di meglio preservare gli ambienti naturali dell’isola.
Da ricordare che il Comitato di Gestione di Vivara non è nuovo ai “rimproveri” del Ministero dell’Ambiente, basti citare la richiesta di informazioni circa l’attività di bracconaggio (condotta con tanto di fucili clandestini e postazioni di caccia ricavate dal taglio della macchia) riscontrata e repressa a Vivara dal Corpo Forestale e dalle Guardie della LIPU nel dicembre 2007, e la richiesta di comunicare l’avvenuta redazione del Piano di Gestione, ancora oggi inesistente.
A coronamento d’edificio è da segnalare, infine, il malessere che si respira tra le associazioni ambientaliste, di ricerca e di promozione culturale da molto tempo non più informate e chiamate a un tavolo d’incontro per dare il loro contributo in termini di idee e di professionalità, nonché lo sconforto di Università, operatori turistici e semplici cittadini costretti ad assistere solo ad una serie di proclami che mai si tramutano in atti di effettiva, reale tutela e seria gestione di un’area naturale protetta…l’assenza del Piano di Gestione, che dovrebbe essere la struttura portante della Riserva, ne è la prova lampante.
Insomma acque perennemente agitate intorno Vivara, una Riserva Naturale dello Stato che ha ancora tutte le caratteristiche di un legno senza vela e soprattutto senza governo.
Davide Zeccolella
LIPU – Associazione per la Conservazione della Natura