Venerdì 24 aprile alle ore 20,00 a Marina Chiaiolella si terrà la III edizione della “Festa del Carciofo”, degustazione di piatti tipici, artigianato locale e musica, evento organizzato dall’Associazione Chiaiolella Borgo Marinaro, con il patrocinio del Comune di Procida e la collaborazione della Pro Loco, dei ristoranti della Chiaiolella, dell’Associazione Amici del Santo e dei Ragazzi dei Misteri. Come ci dice Maria Iovine, presidente dell’Associazione Chiaiolella Borgo Marinaro, la manifestazione nasce con l’obiettivo di valorizzare i prodetti dell’isola di Procida ed in particolare della “parula” con la riscoperta degli antichi valori legati alla cultura del territorio. L’occasione, continua Maria Iovine, vuole essere anche motivo di allegria e fervore tra chi se ne occupa, pensata per il quartiere, per l’isola e per tutti coloro che ci onorano di visitarla, l’intenzione è anche quella di spronare ognuno di noi alla riflessione ed all’impegno per una seria rivalutazione del territorio e dei nostri prodotti artigianali. La “parula”, che sono dei piccoli appezzamenti di terra coltivata con metodi biologici e senza attrezzi meccanici, vanno infatti scomparendo sostituite da scenari non certo consoni alle caratteristiche paesaggistiche della zona. Con la loro possibile estinzione, conclude Maria Iovine, il carciofo, uno dei simboli delle attività produttive di Procida, pagherebbe un prezzo troppo alto.
Per quanto riguarda le pietanze che sarà possibile degustare, a fronte del pagamento di un piccolo contributo che sarà devoluto in beneficenza, la vice presidente dell’Associzione Borgo Marinaro, Anna Scotto, ci dice qualche anticipazione a partire dai vari antipasti come crudi di carciofi, carciofi arrostiti a fette e rustici, per passare ai primi piatti quali pasta con calamari e carciofi, pasta con salsisse e carciofi e un apposito ragù per i bambini, i secondi piatti a base di carciofi fritti e arrostiti sino ad arrivare ai dolci con frittelle della nonna e torte varie, il tutto condito, come nelle migliori serate tra amici, con vino “sincero” dell’isola.