di Francesco Marino
Amici e lettori mi domando quotidianamente cosa penso dell’attuale situazione della politica procidana. La verità è che, come tantissimi cittadini, ho le idee confuse. Quasi ogni giorno si tengono riunioni con particolari categorie di cittadini, si parla di liste per le imminenti elezioni comunali, tutti attendono il pronunciamento dell’oracolo di Delfo: Luigi Muro.
E’ in attesa della rinomina Gerardo Lubrano, è in attesa di una candidatura Vincenzo Capezzuto che con il cospicuo gruzzolo di voti vuole giocarsi le sue carte.
L’unica cosa certa, sino ad ora, è che l’amico Aniello Scotto di Santolo, candidato sindaco di una coalizione alquanto strana, siederà comunque in Consiglio Comunale. Poi c’è il mio compare carissimo Salvatore Costagliola, certamente il miglior assessore della giunta Lubrano, intento a giocarsi le sue carte. I socialisti riformisti, poi, tentano disperatamente di entrare nella stanza dei bottoni, alcuni di essi respirando solo potere e politica.
Se questo è il quadro politico complessivo, siamo certi che è quello di cui Procida ha bisogno?
A mio parere una democrazia è compiuta solo quando c’è una alternanza, questo ci insegnano gli anglosassoni e nell’attuale contesto, quando i programmi manifestati non sono specifici ma solo parole, l’alternanza non ci sarà. Posso sbagliare, ovviamente, ma Procida ha bisogno di un’Amministrazione che si ponga di raggiungere, nell’arco di un quinquennio, alcuni obiettivi primari:
1) Risanamento del bilancio comunale che passa attraverso una “diligence” per sapere quali sono le condizioni della casa comunale;
2) Il traffico, come va affrontato?
3) Centro storico e Corricella, c’è un piano per valorizzarli?
4) Riassetto dell’ufficio tecnico del Comune mediante l’innesto di nuovi manager.
5) Riqualificare i capiservizio del Comune che dovranno affiancare concretamente gli Assessori.
6) Problema rifiuti, che va affrontato con idee concrete coinvolgendo quartieri, scuole e parrocchie.
7) L’abuso edilizio va affrontato in maniera definitiva. Sino ad ora il Robespierre di turno, che ha abbattuto solo casa di poveri cristi. Ma è possibile che non ci sono colpevoli di tanto scempio? Hanno fatto credere ai cittadini che si poteva compiere qualunque abuso edilizio, da qui la drammatica situazione.
Come si vede da questo piccolo prospetto della situazione politica dell’isola emerge un evidente disorientamento dei cittadini che, concretamente, non sanno a che santo votarsi.