Diciamo NO al DDL Renzi! Da questa mattina ci vestiremo di nero e indosseremo un nastro turchese: il nero simbolo di lutto per una scuola che rischia di morire, il turchese simbolo di energia, purificazione, contrasto alla depressione. Contro la rassegnazione proponiamo la costruzione. Contro chi ci vuole oggetti passivi ci proponiamo come soggetti attivi per la scuola che già c’è e per quella che verrà. Entreremo così nelle nostre scuole, nelle nostre aule. Per la difesa del diritto allo studio in una scuola pubblica, democratica, costituzionale. L’evento nasce in seno alla Conta, gruppo indipendente di insegnanti.

ddl scuola
Ai miei tempi
non c’era niente, e i professori facevano,e benissimo, il loro mestiere
ora ,vogliono far politica…..siamo rovinati VERGOGNA!
io non mi vergogno di nulla
non mi interessa la politica
mi interessa fare l’insegnante
Chissà Gep cosa ricorda della grammatica e dell’uso corretto della punteggiatura insegnatagli dai sui maestri
(forse ha lasciato qualche pezzo nel dimenticatoio)
Come insegnante in pensione ma,
ancora attiva partecipe e produttiva,
sono incuriosita dai giudizi categorici espressi
da chi l’insegnante…non l’ha mai fatto in vita sua !
Senza esperienza o partecipazione ai programmi scolastici,
non si può comprendere e tanto meno giudicare
alcun comportamento,che appartenga a docenti o dirigenti .
Condivido la risposta reattiva di Dona .
Gli attuali programmi scolastici sono progettati e attivati da chi,
di ruolo e con parecchi anni a carico d’insegnamento,
comprende da tempo e pianifica in sede di consiglio
ogni progetto annuale, mentre organizza
assieme a tutto il corpo insegnante
i metodi e la didattica idonea per ogni singolo corso;
se ne deduce, che per acquisire specifiche competenze in merito
occorrono tempi e sistemi adeguati ad ogni indirizzo prescelto
impossibili da improvvisare !
Ha ragione Dona
grammaticalmente lascio a desiderare e la punteggiatura è scarsa.
Ma,a chi non si ferma alla forma della scrittura,come sembra fa Dona,e guarda alla sostanza,si rende perfettamente conto,nonostante le imperfezioni di punteggiatura,
del concetto che ho voluto esprimere.
Ha ragione Piera R. quando dice che non si rende perfettamente conto della situazione dei docenti da parte di chi l’insegnante non l’ha mai fatto.
Ma sono stato a scuola anch’io ,da studente . E, posso affermare, con assoluta certezza, che gli insegnanti avevano una sola priorità, far capire e insegnare i libri di scuola. Basterebbe questo.
Oggi, ci sono solo sovrastrutture,consiglio di istituto,di circolo ,di classe etcetc,che,per me,servono a poco o niente.
Fuori la politica dalla scuola! Chi vuol intendere,intenda.
Gep continua a non capire l’universo scuola
forse è passato troppo tempo da quando è stato studente
i decreti delegati sono nati nel 1978 per permettere una giusta ripartizione dei compiti e dei diritti di chi la scuola la vive : docenti, student, personale ATA e genitori
Il collegio docenti , il consiglio d’istituto, il consiglio di circolo (?) , il consiglio di classe sono organi sovrani e insieme collegati per far si che tutte le rappresentanze collaborino democraticamene ed equamente nella scuola pubblica e statale e ne siano parte integrante
ma questa è ormai storia di una era geologica in estinzione
Gep forse non sa che il DDL scuola che dovrebbe essere approvato azzererà tutto questo e forse farà ritornare la scuola agli anni ’30 ma anche oltre poichè la scuola diventerà la succursale di un azienda tramite la sovrintendenza di un Dirigente-preside manager
Gep ha forse frequentato la scuola in quel periodo e ne sente la nostalgia
eppure è vero che un maestro , un docente di quegli anni aveva un ruolo fondamentale nella crescita culturale e sociale del paese e per questo meritava rispetto
In tutto questo forse la politica c’entra eccome
e se qualche collega docente intende difendere i nostri diritti e quelli dei ragazzi allora ben venga la politica
la Politica con la P maiscola però
Gep probabilmente leggendo questo articolo non si è soffermato sulla notizia ma solo su qualche persona che è ritratta nella foto
peccato
dovrebbe leggere la notizia invece
La scuola è per chi ha tratto profitto dagli insegnamenti ricevuti ed è, anche per chi non vi ha partecipato con passione . Si dovrebbe, come suggerisce Gaber, essere partecipativi attivi e non passivi in ogni sapere, sostituendo i vecchi parametri di misura, e coinvolgendo ogni organismo che la caratterizza .
I genitori, quando propositivi e non invadenti, i loro figli, quando rispettosi e volenterosi,i dirigenti se aggiornati e acculturati, il personale ausiliario che abbia dimostrato impegno e ordine, possono e devono essere presenti in ogni decisione o proposta che rinnovi e coinvolga l’attività didattica … qualunque sia la struttura che li ospiti !