La giornata di San Valentino del 2014 verrà ricordata come il salto triplo mortale del segretario del Partito Democratico. A differenza degli innumerevoli Solone, profeti di sciagure e sepolcri imbiancati, condivido, senza alcuna remora, la scelta dalle sembianze azzardate. Tale adesione deriva dalla lettura dell’aspra criticità della situazione socio-economica del Paese, sempre più raffigurato come una palude limacciosa e stagnante. Davanti ad un governo che galleggiava sempre di più nella “melma”, non era più il tempo delle mele, in attesa, alle calende greche, di un futuro radioso per la Nazione e personale, passando il tempo a giocare alla “Riforma elettorale” insieme a vecchie cariatidi che tanti profondi guasti hanno prodotto per la collettività.
Vale la pena di rischiare per salvare una comunità, uno Stato che affonda, dove il positivo che si trova dentro la nostra storia, si è trasformato in negativo, per il semplice fatto che si sono diluiti l’onestà e il senso civico e, in contrappeso, si sono rafforzati i privilegi.
Molti fingono di non comprendere che l’Italia, come grande paese europeo, è all’ultima spiaggia, perché l’opacità in cui è caduta, assume la misura e la proiezione della più alta montagna del pianeta. Cambiare passo è urgente, con nuove scelte, scommesse, idee di futuro. Abbiamo da giocarci la nostra storia, il patrimonio culturale, il paesaggio, lo stile di vita, il buon gusto nella moda, nell’artigianato, la ricerca medica. Per questi motivi è utile guardare lontano: cambiare, scommettere, investire.
Liberare il paese dai limiti che lo rendono immobile, dalla burocrazia che appesantisce e schiaccia tutto, dai costosi ordinamenti che prolungano ad un ossessivo tempo indeterminato, inutilmente, qualsiasi decisione, dalle inerzie dei molteplici interessi e veti contrapposti dalla rissosa e instabile politica, dalla corruzione, dalle illegalità, dalle mafie violente e ciniche. Certamente un’impresa gigantesca per ridare ossigeno, restituire speranze, ricostruire energie, lavoro, sviluppo dentro una crisi, non soltanto economica, ma anche civile e morale.
Il mio augurio è che il genio e folle azzardo del giovane spirito bizzarro “viola” vada in porto non tanto per lui ma per tutti e, particolarmente, per i nostri posteri, a cui offrire l’opportunità di crescere in una società più serena, tranquilla e piena di speranze per i loro destini futuri. Se fallisce, l’unica strada che ci resta è quella di diventare uno stato dell’America di Obama o di aggiungerci alla Federazione della Germania della Merkel.
metti un po di Berlusconi, un po di grillo qualche manciata di Benigni e Litizzetto poco poco di Bersani ed ecco che esce fuori Renzi.
Per adesso lui è partito per Roma e la sua famiglia è rimasta a firenze, vabbene che ognuno pensa per se ma se non si tiene unita la propria famiglia figurati se è capace di tenere unita l’italia.
ne vedremo delle belle
caro michele, come al solito il tuo pensiero è più o meno condivisibile a seconda degli altri punti di vista……l’azzardo presume che la vincita sta al 50% se non di meno…… se Renzi riuscisse a risolvere solo il 10% di ciò che elenchi nell’articolo, beh credo che dovremmo ritenerci fortunatissimi, ma io nutro forti dubbi al riguardo per il solo fatto che la presunzione il più delle volte non paga, anche considerando il colpo di mano con cui è arrivato al governo……e con le poltrone che a tutti i costi ha dovuto salvaguardare…….tanto il popolo italiano oggi vive di speranza, che nessuno può toglierci!