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Editoriale di Gianluca Carmosino
“Un complice in Libia”
Per la prima volta decine di giornali e pubblicazioni straniere hanno ricevuto da pochi giorni l’autorizzazione alla vendita in Libia. Lo ha reso noto la società incaricata della distribuzione, la Al-Ghad, società privata di media lanciata da Seif Al-Islam, uno dei figli del leader libico Gheddafi. La società distribuirà novanta giornali e riviste arabe e internazionali. Non ci sarà certo un giornale piccolo e povero come Carta, però ci consola sapere che alcuni nostri articoli provocano l’interesse dell’ambasciata libica che, in una lettera pubblicata dal manifesto il 21 febbraio, ha protestato per l’articolo di Carta pubblicato dal manifesto e dedicato al film «Come un uomo sulle terra» [che racconta dei migranti in fuga da Gheddafi], regalato a chi si abbona al settimanale.
Oggi, intanto, Berlusconi incontra Gheddafi per ratificare il Trattato di amicizia e cooperazione firmato in agosto a Bengasi e approvato alcune settimane fa dal parlamento. L’accordo è piuttosto noto perchè cerca di chiudere il contenzioso sul colonialismo italiano. Il vero obiettivo dell’intesa con il «dittatore buono», però, è fare un patto per ridurre, costi quel che costi in termini di vite umane, il numero di migranti che attraversano la Libia per arrivare, per giunta senza documenti, in Italia.
Qualche chilometro più in là, più o meno nelle stesse ore, il film di cui parla Carta sarà proiettato perfino a Ouagadougou in Burkina Faso all’interno del Fespaco, il più importante Festival di cinema panafricano. Altre proiezioni del documentario sono in corso in Italia e in altre città europee. Chissà se qualcuno tra quei media internazionali pubblicherà due righe, nelle pagine cinema e teatro, sul Fespaco.www.carta.org