Con questo numero Procida Blogolandia giunge alla sesta puntata di questo nostro appuntamento settimanale con la rubrica “QUALE FUTURO CI ASPETTA?” tratto da orbetello.blogolandia.it
Sesta scheda: cosa fare per il territorio.
Molti ormai ritengono che la consapevolezza ambientale è inadeguata e le leggi relative sono alquanto insufficienti.
Interessi e mentalità produttivistiche, a livello mondiale, offuscano i cervelli
e, in Italia, per quanto riguarda anche questo aspetto, siamo particolarmente malmessi.
Leggi frammentarie, inefficaci, spesso non applicate.
Settori essenziali come la difesa del suolo, le cave, i parchi, i beni culturali, ecc. abbandonati a se stessi e alle speculazioni per mancanza di volontà politica. Spesso non ci si cura nemmeno di tener fede alle blande direttive Europee.
In relazione a questa situazione, è necessario ribadire certi concetti-chiave per quanto ci riguarda:
1° – nessuno può fare della sua terra e sulla sua terra quello che vuole se danneggia la libertà e il benessere degli altri;
2° – l’ambiente naturale è patrimonio di tutto il genere umano e nessuno ha il diritto di distruggerlo per soddisfare il proprio interesse personale;
3° – In Italia sono state costruite troppe case e, soprattutto, in modo del tutto sbagliato: milioni di alloggi sono vuoti o restano vuoti per la maggior parte dell’anno, mentre più di un milione di famiglie e senza casa, i giovani non possono sposarsi per mancanza di alloggi, mentre gli affitti sono saliti alle stelle e la maggior parte degli italiani non possono permettersi questi eccessi.
La politica per una casa decente e alla portata di tutti dovrebbe essere uno dei primi e prioritari impegni di governo.
4° – E’ necessario smettere di costruire “seconde e terze case”, privilegiando un turismo che non da benefici alla comunità, che distrugge proprio l’ambiente che del turismo è la “materia prima”. Bisogna cominciare a pensare al settore del turismo in modo nuovo, favorendo la costruzione di strutture collettive, meno invasive e dannose per il territorio, insieme ad un avanzamento culturale degli operatori turistici.
In relazione a questi obiettivi, le cose che dobbiamo pretendere si facciano nel nostro Paese sono: difendere il suolo, regolare le acque, arrestare le escavazioni nei greti dei fiumi, limitare i guasti ambientali causati dalle cave, limitare l’esportazione delle pietre da costruzione, combattere seriamente gli inquinamenti agricoli, industriali, urbani, aerei e terrestri, delle acque superficiali, sotterranee e marine, organizzare una difesa civile, antincendio e contro le calamità che funzioni seriamente e più efficiente, attuare il risparmio energetico e un ricorso massiccio alle fonti energetiche “pulite” e “rinnovabili”, non pensare più al nucleare, non costruire autostrade che non servono, recuperare ovunque è possibile, ma in particolare nelle città, il verde pubblico, operare alacremente per raggiungere una vera “dimensione umana con luoghi e occasioni sempre più frequenti di contatto umano.