Procida. Maldicenze e falsità tra i banchi di chiesa, nell’ultima fatica letteraria del dottore Giacomo Retaggio.

“Intrighi e calunnie in sacrestia”, come direbbe l’autore solo il suo ultimo romanzo in ordine di tempo, è stato presentato ieri sera ali “Giardini di Elsa”.

Giacomo Retaggio il noto dottore-scrittore procidano, appassionato cultore della storia isolana e non, ha presentato nella rinnovata cornice dei giardini di Elsa di Procida, divenuto lo Yacht Club Saint Michel, la sua nuova opera letteraria a tema storico. Già nel 2006 con l’opera “U vis!U vis!” (che gli valse il premio speciale isola di Arturo, Elsa Morante), Retaggio aveva trattato un tema storico che coinvolse anche l’isola di Procida, ovvero la rivoluzione partenopea del 1799.

Questo libro, che è una specie di seguito, promette di conquistare i lettori appassionati di intrighi o in cerca di curiosità e aneddoti storici.La trama si basa su eventi di vita vissuta, coinvolgendo numerosi personaggi secondari, che seppur fittizi, nati per favorire l’intreccio della trama, rappresentano pur sempre una fedele ricostruzione di un quadro storico e sociale che abbraccia il periodo tra il 1799 e l’unità d’ Italia. Sessant’anni di storia disposti su uno scenario su cui vengono rappresentati e dove s’incontrano numerosi eventi, analizzati dal giornalista e scrittore Ermanno Corsi, che ha curato la prefazione del libro.

Questo romanzo storico cerca di far luce, senza toni polemici o critici, sugli avvenimenti e districare una fitta trama fatta di calunnia, falsità, perbenismo che si è intessuta intorno al curato Tommaso Scotto Galletta. Per la sua personalità rivoluzionaria, e la volontà di rompere con il passato e abolire privilegi e tradizioni inique e classiste, come il diritto di “fossa e campana”, il curato attirò su di sé invidie e maldicenze.

Il clero per sbarazzarsi di questo “personaggio scomodo”, lo coinvolse in uno scandalo, che fece emergere “il lato oscuro” delle alte sfere del clero e distruggendo la “maschera perbenista” indossata da una classe compromessa e coinvolta in vari accordi e alleanze.

Lo scopo del romanzo edito da ADMeditoriale, casa editrice rappresentata nell’evento dal giornalista presidente dell’Associazione napoletana della stampa Enzo Colimoro, come le precedenti opere del dottore, è quello di proporre non solo uno spaccato storico; ma soprattutto antropologico evidenziando vizi e virtù del popolo procidano.

I brani salienti del libro sono stati letti da Serena Ambrosino della compagnia teeatrale “I Lazzari Felici”.

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