Con il prossimo due gennaio sarà difficile la mobilità marittima nel Golfo di Napoli. Infatti, alcuni armatori intolleranti alla scelta della proroga loro garantita dalla Giunta Regionale fin dal 24 dic . scorso riscoprono la via dell’illegalità e dichiarano la serrata su alcune linee, in particolare quelle veloci da e per Forio e quelle che interessano Mergellina; in questo momento non siamo in grado di sapere se il patto ACAP che li lega tutti sia tanto forte da mettere in crisi anche i trasferimenti commerciali su Pozzuoli e sull’isola dì Capri.Siamo alle solite? Da un certo punto di vista direi di sì, dal momento che ancora una volta i privati scelgono lo scontro con l’utenza per la loro legittimazione rinunciando solo ad alcune linee piuttosto che aprire con la Regione Campania una vertenza totale che sia di tutela del loro diritto ma anche della concorrenza e del mercato. D’altro canto resta ancora una volta l’amaro in bocca a quanti vorrebbero una Regione Campania non più vittima e succube dei privati e che finalmente libera da “ lacci e lacciuoli “ consolidatisi nel tempo si dia una scossa per dare al settore dignità nel rispetto dei diritti di tutti . Una Regione, cioè, che decida a favore dell’utenza e che liberi il Golfo di Napoli da chi monopolizza; una Regione che non permetta la scelta delle linee da fare a chi si tira indietro e che sia capace di “ mandare a casa” chi, inadempiente ed inaffidabile, ha riempito al negativo le cronache dei giornali di questo primo decennio del 2000.
La situazione attuale presenta, però, una caratterizzazione in più rispetto al passato! In questo momento essa precipita in modo particolare per responsabilità della Regione che è incapace di mantenere la parola e di decidere e che annaspa tra incompetenza e arroganza istituzionale, tra insensibilità democratica, indifferenza amministrativa ed inconcludenti scelte politico- amministrative. Non c’è mai fondo al peggio, potremmo dire; questi pochi mesi del cosiddetto “ nuovo corso regionale” si sono dimostrati nei fatti solo filo-armatoriali come la trattativa privata di luglio di oltre tre milioni di euro per il metrò del mare e la successiva cessione di alcune linee notturne (quelle che rendono! ) al privato Medmar senza che la Regione nulla opponesse al fatto che le corse sociali siano state da detto vettore abbandonate; né d’altra parte la Regione ha provveduto al trasferimento di tutte le corse notturne alla sua Caremar che pure ha navi a disposizione ed equipaggi già pagati e per quanto ci fu riferito, anche i soldi necessari per pagare le maggiori spese, …); ma il “ nuovo corso”, a dir poco parolaio, si è dimostrato anche privo di sensibilità democratica e di progettualità per definire il futuro. Il nuovo, tanto decantato e che s’interessa dei trasporti marittimi sempre il giorno dopo delle scadenze, ha già superato e di gran lunga il vecchio; purtroppo al negativo!
Intanto l’incertezza sul prossimo futuro regna sovrano ed i primi giorni del 2001 vedranno i cittadini-utenti bussare alle biglietterie chiuse per rivendicare il loro diritto alla mobilità loro negata; una mobilità che non può essere legato agli affari degli armatori privati, ma neanche al disimpegno colpevole di chi a livello regionale pensa di gestire il settore nei tempi morti e/o come fatto privato. Bene ha fatto il Comune di Ischia, e voglio sperare anche ad un’analoga presa di posizione degli altri, ad allertare il Prefetto; ma bene farebbero tutti a mettere in mora l’ischitano Presidente della IV Commissione Regionale Domenico De Siano che potrebbe far sentire la Sua voce risentita anche da punto di vista politico con l’attuale maggioranza regionale chiedendo alla Giunta Regionale un provvedimento ad hoc che prenda atto della rinuncia del privato e che assicuri con la Caremar e/o con le altre società che non “minacciano fughe” quelle corse che ci verrebbero a mancare; non ultimo chiedendo la Convocazione Urgente del Consiglio Regionale, casomai con l’aiuto della opposizione, se riesce a trovarla.
Nicola Lamonica/ Coordinatore del Movimento