
Cambiano i governi, cambiano le coalizioni ma la politica scolastica è sempre la stessa: l’obiettivo è fare cassa, in un modo o nell’altro. O sottoscrivendo contratti collettivi senza risorse o tagliando quelle che nella scuola già ci sono. Da sempre – sottolinea Roberta Vannini – il vero ministro dell’istruzione è l’inquilino di Via XX settembre.
È stato così con Tremonti ai tempi della ministra Gelmini quando si tagliarono oltre centomila posti di lavoro, è così oggi. Questi pensano che le scuole possano funzionare senza DSGA, Assistenti amministrativi, Assistenti tecnici e collaboratori scolastici. Sono abituati a ragionare con la calcolatrice e non pensano al buon funzionamento delle scuole e alla stabilizzazione dei tanti ATA precari che, insieme ai docenti e ai dirigenti, permettono alle scuole di andare avanti seppur tra tante difficoltà.
Domanda retorica: la scuola funziona meglio con personale di ruolo o con personale precario?
La precarizzazione – conclude Roberta Vannini – non fa né il bene della scuola né del personale. La Uil scuola della Campania ritiene che il ministro piuttosto che esaltarsi per un contratto che più che dare toglie, farebbe bene a fare investimenti seri, iniziando proprio dagli organici e dalle nomine in ruolo, coprendo tutte le caselle vuote. Una cosa in apparenza semplice ma nella realtà rivoluzionaria”.