Dichiarazione di voto dell’on. Luigi Muro durante la seduta del 20 luglio 2011. (L’emendamento è stato rinviato in commissione)
Signor Presidente, ho una certa difficoltà ad affrontare questo problema, non certo per la materia, ma soprattutto per la forte spinta demagogica con la quale in questi giorni mi sono dovuto confrontare, come parlamentare campano e napoletano.
Credo che ci sia un grande equivoco. Ho sentito dire cose che nemmeno nel più sperduto dei «bar sport» italiani si sente dire contro i campani, contro i napoletani, contro i meridionali. È una cosa vergognosa per i deputati e per i rappresentanti delle istituzioni.
La mia difficoltà sta proprio in questo. Credo che prima di discutere di questo problema dobbiamo chiarire che stiamo discutendo di un problema che esiste, che esiste in Campania, che esiste a Napoli e nella sua provincia in particolare. Quindi, ritengo sia non solo normale ma doveroso che i parlamentari campani si occupino della vicenda, certo evitando spinte localistiche e interessi locali.
Ma essere tacciati di non avere a cuore l’interesse generale perché siamo campani e si parla di Napoli mi sembra veramente assurdo.
Chiedo agli amici della Lega: loro non sono interessati a discutere, per esempio, quando si parla delle tanto famigerate quote latte? Ne discutono perché è un problema che riguarda il loro territorio. Noi vogliamo discutere in maniera serena nel merito, oggi che il merito non lo guarda più nessuno.
Per me, che non ho condiviso esperienze politiche e amministrative nel comune di Napoli, sarebbe facile oggi ripercorrere gli insuccessi di Bassolino, o ancora di più parlare della tragedia dei dieci anni di amministrazione della Jervolino, o ancor di più parlare del miracolo non realizzato da Berlusconi nel 2008; però, se così facessi, non sarei serio secondo la mia storia di amministratore, di persona che vuole dare un contributo costruttivo, non al Governo o al Popolo della Libertà, ma a Napoli, alla sua provincia, alla regione Campania che – guardate – è veramente in uno stato un tragico.
Allora il merito del problema qual è? Mi riferisco anche alla storia del decreto-legge, una storia tragicomica. Ieri abbiamo assistito all’autostruzionismo della maggioranza che cercava di prender tempo per raggiungere una mediazione, che poi – a quanto sembra – non è possibile raggiungere. Un provvedimento fatto così non serviva a niente. È come se volessimo ridurre il potere di ordinanza dei sindaci a un potere di «invitanza»: è un decreto-legge che invita, quindi viene meno la sua forza coercitiva, la sua forza di legge, invita le regioni. È come se si volesse dire: guardate, invece di fare le ordinanze rivolgete un invito a chi vuole mettere in esecuzione i provvedimenti. Il problema non è se essere campani o del nord, ma è un problema nazionale, e – se non è uno slogan – dobbiamo renderci conto che va affrontato con serenità.
La nostra volontà di cooperare per salvare Napoli e provincia è evidente. Abbiamo offerto dei contributi, vedremo cosa succederà con il decreto-legge, entreremo nel merito, ma anche la mozione a prima firma Libè, a mio avviso, entra fortemente nel merito del problema e offre delle soluzioni che non possono essere considerate – come il Ministro fa – con il bilancino del sì e del no. Si tratta, infatti, di un progetto, di una proposta organica da considerare tutta insieme e non da smembrare in varie parti.
Almeno in questo caso dobbiamo affrontare il problema in via pregiudiziale. Delle due l’una: o Napoli e la Campania non sono un problema nazionale, ma un problema dei cittadini campani, come mi è parso di sentire anche questa mattina in qualche intervento televisivo, e allora a quel punto perché ne discutiamo?
E perché il Governo adotta un decreto-legge? Oppure, la Campania – e, soprattutto, Napoli, per la sua rilevanza, per la sua posizione storica e geografica nel Mediterraneo – è un problema nazionale – come lo è – e, allora, se ne deve occupare certamente il Governo a pieno titolo insieme alle istituzioni locali.
Certo, anche il sindaco De Magistris, che è ancora in luna di miele con l’elettorato, deve collaborare, perché non è possibile che continui ad essere in campagna elettorale. Non è possibile pensare che, in un momento di così grave emergenza, straordinario – ieri venivo in stazione e c’erano dei cittadini che camminavano per la strada tappandosi il naso -, non ci siano delle misure straordinarie.
Poi, a regime, tutti noi siamo per avere un sistema che metta la raccolta differenziata al primo posto, ma un sistema integrato non può non tener conto delle tecnologie moderne. Direi di fare dei passi ancora più avanti sperimentando, in questi anni, anche tecnologie che possano essere sicuramente migliorative dei termovalorizzatori.
In questa battaglia tutta mediatica, dove il concetto di nazione diventa un optional, uno slogan, noi riteniamo, come Futuro e Libertà per il Terzo Polo, di dare un contributo di serietà e di serenità entrando nel merito del problema. Ciò significa sedersi senza pregiudizi, guardare al problema così come è ed affrontarlo nel merito.
La nostra mozione è un tentativo, purtroppo, almeno a sentire i pareri, frustrato dal Governo, di collaborare. Se questo è il presupposto, è evidente che, anche questa volta, avremo una situazione che andrà fuori controllo e, andando fuori controllo, metterà ancora Napoli, in estate, in ginocchio.
E, badate bene, che, quando si parla di Napoli, non si parla solo della città di Napoli. Napoli e provincia hanno 3 milioni e mezzo di abitanti, 1 milione a Napoli e 2 milioni e mezzo in provincia, ossia il 50 per cento degli abitanti della Campania. Credo, quindi, che dobbiamo stare veramente attenti ed affidarsi a chi sul territorio conosce bene i problemi.
Consideriamo anche che siamo in una stagione turistica, e qui vi è il concetto anche della valenza nazionale. Nella zona napoletana ci sono paesi, città, isole che registrano una presenza internazionale, in questo periodo, grandissima, fortissima e il problema dei rifiuti – ripeto e ribadisco – non è solo il problema della città di Napoli. Come si fa a non pensare a queste cose? O pensiamo che il golfo di Napoli, Sorrento, Amalfi, siano belle da vedere solo dal mare, con uno yacht magari?
Se noi, come desideriamo, vogliamo dare un contributo di disponibilità alla città di Napoli, ai suoi cittadini, alla provincia ed alla Campania tutta, siamo pronti a sederci al tavolino con il Governo, con la maggioranza e con tutte le forze responsabili, per entrare nel merito del problema. Se, invece, la discussione è ancora legata alla posizione della Lega Nord Padania che, per carità, legittimamente, rispetto alla sua ragione sociale, ha un comportamento di pregiudizio nei confronti della realtà campana, in una posizione di cinico antimeridionalismo, allora, a quel punto, noi non potremo far altro che attestarci su posizioni rigide ed intransigenti.
Mi auguro che il Governo prenda atto di questo appello alla responsabilità e ci dia una mano ad uscire fuori da questi pregiudizi per votare insieme a noi dei provvedimenti che siano efficaci e che possano servire veramente alla città di Napoli (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).
Tags Abitare a Procida Attualità Napoli Politica e enti locali
Potrebbe interessarti
Procida, torna “Il mondo salvato dai ragazzini”
“Il mondo salvato dai ragazzini” IV edizione 2022 sul tema CERCA(U)TORI DI FELICITÀ Il futuro …