Ischia. Abbattimenti, il Vescovo: “Questa non è giustizia, è giustizialismo cominciare dai più deboli”

di Gennaro Savio – Forzando il grosso cancello in alluminio che cammina parallelo a via Arenale e non senza attimi di forte tensione, le Forze dell’Ordine hanno fatto irruzione all’interno della proprietà privata dei coniugi Monti-De Donato per dare il là alla “condanna a morte”, come essi stessi hanno definito l’abbattimento della propria abitazione, di Tina, lavoratrice d’albergo, Paoletto, operatore ecologico e i due pargoletti Luca e Rossella che da oggi non avranno più il diritto costituzionale alla casa.[youtube 6EDB0IP4dgM] Le ruspe di Stato, scortate dalle Forze dell’Ordine, sono giunte in via Arenale intorno alle ore 8.30. Pochi minuti dopo una sorpresa clamorosa. Gli amici e i parenti dei coniugi Monti-De Donato già con le lacrime agli occhi per l’arrivo delle ruspe e delle Forze dell’Ordine, hanno notato in lontananza l’arrivo del Vescovo di Ischia, Padre Filippo Strofaldi. E’ salito a piedi accompagnato da due prelati e tra lo stupore generale, è entrato nella piccola casa che in poche ore sarà demolita. Sull’uscio, nell’entrare nella casa di Paoletto, il Vescovo ha incrociato Domenico Savio, Coordinatore del Movimento di lotta unificato per il diritto alla casa. Si sono salutati e fugacemente hanno scambiato qualche battuta: “E’ incomprensibile, è intollerabile. Non abbiamo mai visto uno speculatore essere abbattuto. E’ sempre la parte più debole della società a pagare” ha sussurrato Domenico Savio. “Si infierisce sulle persone più deboli” ha affermato di rimando Strofaldi. Dopo aver abbracciato con affetto mamma Tina dal cui volto di donna distrutta continuano a ininterrottamente scendere lacrime, il Vescovo Strafandi si è seduto su una sedia al centro di quello che da dieci anni a questa parte era stato il modesto saloncino di Paoletto e Tina affermando: “Si stringe il cuore a pensare che in fondo sono poche stanzette umili. Qua si tratta di infierire in modo particolare verso queste persone. Questa non è giustizia, è giustizialismo cominciare dai più deboli. Il diritto alla casa è fondamentale. Bisogna trovare delle soluzioni, se non c’ alternative dove devono andare queste persone? E’ una cosa che rammarica. Dura lex sed lex, allora la legge è superiore all’uomo? La legge è per l’uomo, questo è un principio fondamentale”. Durissimo è stato Domenico Savio nel condannare questo nuovo abbattimento che ancora una volta colpisce povera gente. “Abbiamo appena assistito a un scena incredibile, inimmaginabile, inammissibile, piena di dolore e di disperazione. Abbiamo visto la Polizia forzare il cancello per entrare nella proprietà della famiglia Monti perché lo Stato, lo Stato capitalistico, il potere politico padronale, utilizzando la forza della prepotenza, la forza dell’arroganza, la forza della dittatura politica e istituzionale, ha deciso di abbattere l’unica casa di abitazione di questa famiglia di lavoratori. E’ una tragedia sociale che cozza fortemente con qualsiasi principio di umanità, ci civiltà sociale, di altruismo, di comprensione dei problemi dell’uomo nel suo insieme. Noi non smetteremo mai di combattere affinché ci sia il rispetto dell’uomo perché la casa è un diritto costituzionale ma è anche un’esigenza primaria di ogni uomo, di ogni famiglia”.

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