Dal momento in cui nelle semplici riflessioni espresse su questo giornale ho rappresentato Procida con la definizione di “polis micaelica” si è creata tale curiosità tanto da essere considerata, da alcuni, una fantasiosa stravaganza di pensiero in libera uscita. Ebbene è giunto il momento di motivare il perché di simile “logo”. L’occasione viene offerta dagli orribili e tragici accadimenti che hanno devastato Parigi creando dolore e lutto anche nel nostro Paese con la perdita della giovane Valeria Solesin, eccellente ricercatrice veneziana della Sorbona ed innamorata della vita. In tal senso i demoni luciferini ed assassini dell’Isis che hanno dichiarato guerra totale alla civiltà occidentale imperniata sui valori rivoluzionari del 1789: libertà, uguaglianza e fraternità, a cui aggiungerei, la preziosa dignità della persona in contrapposizione ai loro onnipotenti, misogini, proprietari del corpo e dell’anima dei propri affiliati, implacabili carnefici degli infedeli (soggetti similari alle mafie e camorre nostrane) non sono altro che feroci pronipoti di quei Saraceni che invasero le nostre terre per cercare di imporre i loro orripilanti modelli di vita. Di tali eventi Procida custodisce una straordinaria rappresentazione plastica: la stupenda immagine dell’Arcangelo Micael, apparso in tutta la sua solarità nel cielo dell’isola, che caccia via dal nostro mare tali predatori, giunti sotto la copertura di vendicare l’obbrobriosa spedizione della Crociata finalizzata alla sottomissione materiale e spirituale della popolazione araba.
In tale contesto la raffigurazione dell’Arcangelo su Procida sta ad indicare un bel “NO” alle guerre sante che fanno da penombra a belluini e simoniaci spasmi di dominio assoluto e un bel “SI” agli spiriti liberi spinti dal soffio vitale al di là della demarcazione della linea d’orizzonte del mare che conduce verso l’infinito e non in labirinti intrisi di sangue innocente.
Ecco perché dotare l’isola della sublime dicitura Polis Micaelica (Città dell’Arcangelo) significa proiettarla come un nobile ed eccelso punto di riferimento dentro il percorso storico di una società contemporanea così convulsa, caotica e violenta.