PROCIDA – Presso l’Ufficio Tecnico del Comune in via Libertà è stato predisposto l’Ufficio del Colore con il compito di garantire l’applicazione del Piano del Colore, progetto redatto dagli architetti Giulia Muro, Vincenzo Muro e Leonardo Ridda con la collaborazione scientifica di Salvatore Di Liello, docente di Storia dell’Architettura all’Università degli Studi di Napoli Federico II, e con il contributo tecnico dell’azienda Sto Italia, a Procida rappresentata da Maurizio Frantellizzi.
La funzione dell’Ufficio del Colore, il cui incaricato comunale è il dott. Michele Sabia, sarà di istruire le pratiche edilizie nel rispetto degli obiettivi e delle procedure del Piano approvato nel febbraio 2015 dalla passata amministrazione per ostacolare il processo di degrado in atto che sta causando la distruzione dei nostri beni architettonici.
Come suggerisce la vice Sindaco Titta Lubrano Lavadera, con delega all’edilizia e alla pianificazione territoriale, «Sarà molto importante coinvolgere i tecnici per definire le procedure, chiarire le modalità di compilazione delle schede istruttorie degli interventi e poter così ottenere progetti in linea con il Piano. Inoltre, saranno formati degli addetti della Polizia Municipale per esercitare gli opportuni controlli sullo svolgimento dei lavori. Saranno anche applicate delle sanzioni (dai duemila ai diecimila euro) per opere eseguite in difformità alle norme. L’ambiente ed il patrimonio architettonico locale – continua il vicesindaco – sono parte integrante della nostra identità; essi si conserveranno se i cittadini saranno capaci di riconoscerne l’unicità e quindi di preservarli come valori condivisi, conoscendo e rispettando le norme del Piano del Colore, che sono sì nuove, ma comunque in continuità con il Piano Paesistico ed il successivo Regolamento Edilizio, di molti anni precedenti: questi principi vanno riscoperti e valorizzati, facendo in modo che noi procidani ci innamoriamo ancor di più dei nostri luoghi, testimoni della nostra storia».
Perplessità, viceversa, vengono formulate dal capogruppo di “Per Procida” Menico Scala per il quale: «La gestione dei lavori del waterfront rappresentano un pessimo esempio di come “non rispettare” il Piano Colori. Dopo le figuracce accumulare, dopo oltre nove mesi sembra si sia trovato il colore definitivo, che pure è già previsto dal Piano approvato, mi chiedo: con quale credibilità l’amministrazione pensa che i cittadini si rivolgeranno presso gli uffici comunali per chiedere consulenza sul come rinnovare i prospetti della propria abitazione? Sempre per quanto riguarda l’aspetto edilizio – sottolinea Scala – bene farebbe l’Amministrazione ad adoperarsi per il rilascio dei permessi a costruire, sia per le pratiche che seguono il normale percorso che quelle relative al condono edilizio. Basti pensare, per esempio, che da inizio anno sono poco più di trenta le autorizzazioni rilasciate fatto che, poi, si riversa sia a danno dei cittadini che delle imprese del settore».