PROCIDA – Stiamo partecipando, senza batter ciglio, attraverso il contratto di governo del cambiamento, alla trasformazione dello Stato italiano da democratico ad autarchico, in cui i principi fondanti sono l’autosufficienza, l’autoreferenzialità, l’individualismo esasperato con toni illiberali ed inquisitori. Gli emblemi di tale modifica repubblicana stanno dentro gli atteggiamenti da “epuratori torquemadini” dei due rampanti padroni del vapore governativo “giallo-verde” verso tutti coloro che possono costituire ostacoli insormontabili alla loro trionfale cavalcata reazionaria che, sotto certi aspetti, conduce ad un processo di acuta alienazione umana.
Siamo d’accordo con Roberto Saviano, è tempo di resistenza, di non lasciar passare sotto silenzio, come purtroppo la stragrande maggioranza della carta stampata e dell’informazione televisiva stanno facendo, tranne nobili eccezioni, d’altronde minacciate da laureati alla scuola del “Grande Fratello”, e dalla piattaforma Rousseau approdati all’alto scanno di Palazzo Chigi per sorreggere il Re travicello nonché avvocato del popolo, la propaganda puzzolente e mortifera di un governo incompetente e degno erede di quelli degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Mentre Sagunto della Democrazia viene espugnata dall’Autocrazia dove troviamo la sinistra? Ancora rannicchiata, visto che ha perso la percezione e la visione della realtà attuale, dentro lo stress psichiatrico, tesa a discutere come sparare l’ultim’ colpo mortale verso chi è diventato una catastrofica ossessione. Forse buttando lo sguardo al di là delle proprie grettezze, si intravedono profili di alta qualità, soprattutto nel campo femminile, che possono guidare la riscossa contro il buio delle tenebre dell’attuale vissuto socio-politico.
Postilla finale. Rientrando nell’ambito della nostra cara “polis micaelica”, apprendiamo da questo blog che alcuni componenti autorevoli nonché cofondatori della lista “La Procida che Vorrei”, impegnata a governare l’isola da oltre tre anni, dove hanno assunto incarichi di vitale importanza per la collettività, hanno formato, spinti dal gusto di una salsa giallo-verde, un nuovo gruppo consiliare perché delusi dal fallimento dei loro compagni di viaggio. Tutto può accadere nelle umani sorti ma, cari figlioli, con affetto, nel vostro documento vi è una lampante lacuna: l’autocritica e un ipertrofico eccesso: la presunzione.
Invitiamo tutti a leggere il libro di Mons. Paglia “Il crollo del noi”. Peccato che la Fiera del Libro 2018 non è stata attenta alla opportunità di usufruire di tale contributo di alto profilo culturale, sociale e religioso dentro un mondo sempre più alla deriva verso l’inferno dell’egoismo.