Procida: 118 una emergenza per volta.

Il dott. Salvatore Calvano, coordinatore professioni sanitarie L’UGL Sanità, ha inviato una nota al Commissario ASL NA2 NORD e al Responsabile del PSAUT dell’Ospedale “La Schiana”, dott. Dario Golia, per segnalare un episodio gravissimo accaduto a Procida nei giorni scorsi.
Nella mattinata del 1 dicembre, dice Calvano, è stato chiesto l’intervento del 118 per un malore accorso ad una signora che usufruiva dei servizi una struttura privata di pubblica utilità ed al telefono è stato risposto che “l’Unità di Pronto Soccorso era impegnata in un altro intervento appena terminato il quale sarebbe sopraggiunta”. Per fortuna la signora si è riavuta al punto da poter essere accompagnata al pronto soccorso in auto dal sottoscritto che era presente sul posto.
La domanda, però, nasce spontanea: se si fosse trattato di un caso più grave in cui l’intervento tempestivo del personale addetto fosse stato necessario, cosa sarebbe accaduto?
E’ vero, sottolinea Calvano, che gli addetti al centralino del 118 sono guidati da un preciso modus operandi secondo il quale, attraverso alcune domande, possono capire la gravità del problema, assegnare il corrispondente codice e definire così l’ordine di intervento ma, talvolta, le contingenze in cui avviene l’”incidente” sono tali per cui chi chiama non conosce il paziente dunque non può fornire le importanti informazioni chiave.
Procida, conclude il coordinatore professioni sanitarie dell’UGL, è una “piccola” realtà di circa 11 mila abitanti, è un’isola dunque non può aspettarsi aiuti da zone limitrofe, e le sono state assegnate due unità di intervento, operative h 24, con due medici e due infermieri sempre di turno a copertura.
Mi chiedo e Vi chiedo: perché nella mattinata del 1 dicembre a Procida c’era un solo medico che ha consentito a una sola delle due unità deputate di intervenire?
Non è accaduto nulla di grave, nessuno è morto, ma in altre circostanze?