Foto by: ProcidaLive
A seguito delle polemiche sorte intorno alla costruzione del nuovo pontile degli aliscafi a Marina Grande, il Consigliere Comunale Fabrizio Borgogna ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e all’assessore ai lavori pubblici.
Interrogazione che riportiamo di seguito e che ha portato successivamente l’Assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Capezzuto, ad inviare una nota alla Regione Campania, Servizio Protezione Civile, ed al direttore dei lavori, Attilio de Vita, affinché la “rampa della vergogna” venda demolita e ricostruita con modalità diverse.
Nell’interrogazione del consigliere Fabrizio Borgogna si legge:
“Premesso che:
- Per i cittadini e turisti dell’isola di Procida, al fine di garantire un’adeguata e sicura continuità territoriale, è necessario ed indispensabile avere strutture di ormeggio idonee a consentire l’attracco e di traghetti ed aliscafi in tutte le condizioni meteomarine;
Considerato che:
- Procida è l’isola del Postino, di Arturo, decantata ed apprezzata da famosi scrittori, cineasti, artisti, cittadini in genere, per le sue tradizioni, per la sua cultura, per la tipica e caratteristica architettura unica nel suo genere;
Considerato altresì che:
- Per salvaguardare la già citata peculiarità, i procidani sono costretti dagli organi preposti (Comune, Regione, Soprintendenza…) ad attenersi a rigide norme e regolamenti anche se vogliono apportare piccole ed insignificanti variazioni o ampliamenti ai loro immobili;
Rilevato che:
- sull’isola ci sono forti contraddizioni tra quelle che sono le opere pubbliche e quelle costruite da privati. Ad esempio, basta confrontare i lavori realizzati a Marina Grande – nel porto turistico e quello commerciale – con imponenti opere di cementificazione, e quelle realizzate a Marina Chiaiolella, dove sono state sempre imposte strutture leggere, galleggianti o removibili;
- il costruendo pontile degli aliscafi, al di là della smisuratezza dell’opera (confrontato con strutture più leggere, ed egualmente funzionali, nei porti di Ischia e Casamicciola, indiscusse mete turistiche di livello internazionale) presenta numerose sbavature:
- tombatura, mediante massetto di cemento, di un antico e caratteristico scivolo (unico peraltro rimasto a Marina Grande) presente in numerose foto d’epoca;
- preclusione di qualsiasi, eventuale, futuro allungamento della banchina verso il mare ritenuto da vari esperti urbanistici indispensabile per una migliore funzionalità del porto;
- interruzione del naturale deflusso delle acque pluviali provenienti da Via Libertà con conseguente e molto probabile allagamento dell’intero porto e dei negozi antistanti;
- creazione, con lo scivolo d’ingresso, di un’insormontabile barriera architettonica, non solo per i disabili, ma anche per semplici utenti che saranno costretti a mini tour de force per arrivare all’aliscafo, soprattutto per quelli con bambini o bagagli al seguito;
- lentezza nella realizzazione dell’opera con evidenti disagi per i pedoni ed il traffico veicolare e marittimo, nonché per l’immagine del territorio; senza tralasciare, poi, i pericoli per la salute pubblica con costanti e prolungati rumori durante l’intera giornata, ed il continuo alzarsi di polveri nocive;
Per quanto premesso, considerato e rilevato,
INTERROGA LE SS.LL. PER CONOSCERE
- se codesta Amministrazione ha previsto correttivi in corso d’opera;
- se sono state rispettate tutte le norme urbanistiche, paesaggistiche e sanitarie;
- il tempo previsto per l’ultimazione dei lavori e l’effettiva entrata in funzione;
- se tale opera fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione del porto di Marina Grande, perché se così fosse è consigliabile rivedere il tutto.”