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Editoriale di Gaetano Rivezzi
Acerra una opportunità mancata
L’inaugurazione dell’inceneritore di Acerra poteva essere una opportunità per chi in questi cinque anni ha tentato di sollevare il coperchio dell’omertà. Il problema dell’omissione giornalistica infatti è stato voluto dalle istituzioni, per poter governare meglio questa problematica dei rifiuti.
Noi di Medici per l’Ambiente prevedendo che l’inceneritore sarebbe stato inaugurato, siamo andati a raccogliere il latte delle donne di Acerra, trovando tracce di diossina e altre sostanze dannose e ci chiediamo perché nel nostro territorio non ci sia alcun laboratorio per le analisi delle diossine, né dei metalli pesanti.
Sono stati fatti dei rilevamenti, con risultati spesso contrastanti, che si possono consultare sul sito dell’Arpac Campania, a cui però non è stata dato alcun seguito.
L’Associazione medici per l’Ambiente esprime la convinzione che l’incenerimento non è assolutamente una tecnica da perseguire. Chiediamo di partecipare al monitoraggio, importando dei programmi sanitari, o che perlomeno diano la possibilità di monitorare all’Isituto Superiore di Sanità, che è stato addirittura sconfessato [ridimensionato] dal Ministero della salute, riguardo alcune ricerche oncologiche significative condotte sul territorio.
Piove sul bagnato, in questa zona ci sono già molte fabbriche, che negli anni hanno scaricato enormi quantitativi di sostanze tossiche nell’ambiente circostante, anche un inceneritore lì, è troppo.
In Campania, proprio perché non c’erano inceneritori, c’era la possibilità di sviluppare una tecnologia diversa e bandire dall’Italia il concetto di incenerimento, ma l’industria preme e si ascolta maggiormente quella che non la scienza.www.carta.org