Procida e il Territorio

“Sento il dovere di intervenire nel dibattito odierno, ritenendo che bisogna cogliere ogni occasione, soprattuto se alla presenza del massimo esponente politico provinciale in materia urbanistica e di assetto del territorio, Assessore Domenico Moccia, per ribadire tutti quei concetti che, mi auguro, per il bene di Procida, possano tradursi a breve in quegli atti concreti di indirizzo pianificatorio la cui assenza è causa dell’attuale stasi cui è costretto il Comune.Purtroppo, allo stato, non possiamo dotarci di PUC (Piano Urbanistico Comunale previsto dalla Legge 42/04 e regionale 16/04) in quanto il decreto legislativo n. 62/08 (Rutelli) ha abrogato quanto previsto dalle leggi statali e regionali e cioé che il PTCP avesse anche valenza paesistica sostituendo quindi tutti i Piani Paesistici vigenti.
Il nostro Piano Paesistico, redatto negli anni ’60 ed approvato nel 1971 con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione, è un atto ideato da un cultore ed estimatore dell’isola, prof. Luigi Cosenza. Tale Piano ha avuto ed ha tanti aspetti positivi che hanno consentito a Procida di conservare quel fascino ispiratore per poeti e scrittori tra cui, non ultimo, Elsa Morante con la sua “isola di Arturo” e di attirare una particolare, piuttosto colta tipologia di turista frequentatore. Si parla della tranquillità di Procida, dei suoi orti di limoni, dei suoi pescherecci e dei suoi marinai e delle sue casette colorate.
Il vigente PTP ha oggi, chiaramente la necessità di essere rinnovato. Alla luce del decreto Rutelli, la competenza per il suo rinnovo spetta alla Regione di intesa con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Culturali quale organo periferico dei Beni Culturali. Da ciò si deduce che alla Provincia resterebbe sola la supervisione urbanistica del territorio e che quindi permangono per i comuni dodati di vecchi Piani Paesistici, tutte le difficoltà finora riscontrate e che si pensava potessero essere finalmente affrontate con chiarezza con un PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che avesse avuto anche una valenza paesistica.
Il Comune di Procida già nel 2003 trasferì alla Regione ed alla Provincia uno studio di valenza paesistica, approvato in Consiglio Comunale, con la speranza che potesse servire a supportare la stesura del PTR e PTCP. A distanza di sei anni ci ritroviamo, purtroppo, nell’impossibilità di prendere iniziative dovendo, l’auspicato PUC, adeguarsi, in assenza della pianificazione regionale-ministeriale, al preesistente PTP del ’71 chiaramente non più idoneo ad assistere un territorio mutato e soprattutto bisognoso di idee per lo sviluppo eco-sostenibile ed a sostegno dell’occupazione di giovani che, sempre più prediligono un futuro imprenditoriale. La nostra idea di sviluppo parte da alcuni presupposti irrinunciabili, quali:
– Il rispetto dell’ambiente naturale residuo con riqualificazione dell’agricoltura autoctona;
– La riqualificazione dell’edificato degli ultimi 40 anni con la possibilità di modesti ampliamenti, laddove possibili e necessari:
– La rivalutazione delle preesistenze urbanistiche ed architettoniche del centro storico. Occorre valorizzare tale contesto ripristinando, tra l’altro, le dissestate sedi stradali con l’inserimento, laddove possibile, dei marciapiedi e con la limitazione della circolazione veicolare a tutela dell’incolumità pubblica e per la maggiore fruizione turistica.
Contestualmente è importante attivare piani di recupero per promuovere il risanamento igienico-sanitario delle palazzate di Marina Grande e Marina Corricella e di tutto il centro storico degradato con l’eliminazione delle superfetazioni e degli elementi non compatibili con il contesto.”
Intervento tratto dalla relazione effettuata dall’Assessore all’Urbanistica del Comune di Procida, Rachele Aiello, al convegno del 7 marzo scorso organizzato dal Partito Democratico.

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