Sabato 10 luglio, nelle ampie sale del Palazzo della Cultura che svetta dall’antico borgo di Terra Murata, apertura della mostra: “Storia della subacquea attraverso la testimonianza delle attrezzature.”
Per il prof. Giuseppe Cataldi, Pro-Rettore Vicario dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, la “Scuola di Procida – Centro di Alta Formazione dell’Università”, al servizio di tutti i saperi coltivati dell’Ateneo, è sede di seminari, riunioni scientifiche, convegni, mostre, è luogo d’incontro per gli studiosi, è centro di formazione e perfezionamento. Con grande entusiasmo ed altrettanta ambizione, continua il prof. Cataldi, si cerca di coniugare la nostra tradizione culturale anche con le occasioni e le richieste che vengono dal mercato, da enti pubblici e privati, dalle istituzioni nazionali ed internazionali. Proprio con queste motivazioni l’Ateneo è lieto della collaborazione con la Fondazione Restoring Ancient Stabiae (RAS) che oggi si concretizza con questa mostra. Si tratta, conclude il Pro-Rettore, di un evento che coniuga la storia con lo sport, la valorizzazione dell’ambiente marino con la tradizione del territorio.
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito sino al prossimo 30 ottobre, come ci illustra Ugo Capua, Direttore Dipartimento Archeologia Subacquea Fondazione RAS, “è costituita da oltre 300 pezzi che vanno dalle attrezzature più semplici, quali maschere e pinne, sino ad erogatori per immersione ad aria o ad ossigeno sino ad arrivare a complesse dotazioni professionali quali macchine fotografiche, flash ed attrezzature da taglio subacqueo. L’esposizione si arricchisce altresì di un percorso multimediale che, attraverso immagini iconografiche, illustra le fasi dell’evoluzione della subacquea, a partire dall’antichità.”
Per la realizzazione di tale evento hanno dato la loro disponibilità a fornire materiale da esporre, S. D’Urso, M. Scarpati, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli, la scuola di Formazione ISFORM, il Centro Immersioni Stabiae e Claudio Ripa. Ed è proprio Claudio Ripa, uno dei padri dell’immersione in apnea a partire dagli anni ‘50, campione del Mondo, d’Europa ed italiano di pesca subacquea, giornalista, scrittore e gradevole intrattenitore con le sue innumerevoli esperienze e storie da raccontare, che ha tenuto banco per l’intera mattinata.
“Per alcuni aspetti ritorno alle origini – sottolinea compiaciuto Claudio Ripa – infatti mio nonno materno era di Procida e stetti qui per la prima volta poco più che ragazzetto. Poi ritornai tra il ’56 ed il ’57 per la pesca e lo studio del corallo tra “catena” e Sant’Angelo. Oggi ci ritrovo un’Area Marina Protetta che, a mio avviso, rappresentano un’ingiustizia perché penso che il mare sia di tutti e non ci possono essere preclusioni.”
Ad accogliere gli ospiti l’Assessore alla Cultura del Comune di Procida, avv. Enrico Scotto di Carlo, che, dopo aver portato i saluti del Sindaco Vincenzo Capezzuto, ha sottolineato l’importanza dell’evento che rientra nella più ampia sinergia che vede impegnati Comune di Procida e l’Università “L’Orientale” ad offrire, a procidani e non solo, opportunità culturali di alto livello che affondano radici anche nella tradizione e nel comune sentire del territorio dell’isola di Graziella.
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