La sagra del mare di quest’anno, vuoi per la durata, vuoi per la sua intrinseca composizione, è stata diversa da quelle degli anni precedenti. Forse è in atto, senza neanche che ce se ne renda conto, una evoluzione della manifestazione in prospettiva più turistica e meno localistica. E questo è senza dubbio un fatto positivo. E’ come se Procida stesse uscendo dal suo guscio, in cui per secoli si è gelosamente rifugiata, e tendesse ad aprirsi al territorio circostante. I Procidani da sempre hanno considerato la Sagra del mare la “loro” festa, come, del resto, anche il Venerdì Santo. Le prospettive e le eventuali connotazioni turistiche di questi due eventi erano (ed in parte ancora sono) per essi un “optional” ed un accessorio ineliminabile ma non necessario. Un’evoluzione in tal senso non è un fatto di poco conto perché è indice di un cambio di mentalità. Qualcuno tra quelli che leggono si chiederà come il sottoscritto possa fare queste considerazioni ed in base a quali elementi. E’ presto detto. Gli avvenimenti che hanno determinato questo giudizio sono principalmente due: La “notte blu” ed il “Concorso letterario on-line”. La prima, con una partecipazione quasi corale dei Procidani, ha visto per la prima volta l’isola mettere in mostra i suoi tesori artistici e monumentali. E, quel che più conta, di sera e fino alle prime ore della notte. Le chiese sono rimaste aperte fino a tardi, Santa margherita di recente restaurata ha riscosso un successo superiore alle aspettative, la stessa Abbazia di S. Michele ed i suoi sotterranei, sotto l’abile guida delle socie della “Millennium”, ha visto centinaia di visitatori in maggioranza forestieri, così come la mostra “Pietas” della congrega dei Turchini e la secentesca chiesetta di S. Vincenzo. Nell’occasione si è visto uno sciamare di persone, in maggioranza turisti, non solo per la marina di “Santo Cattolico”, ma per tutte le vie e viuzze del centro storico, un inerpicarsi lungo la ripida via del Castello, alla ricerca di angoli e “particolari” per loro quasi del tutto sconosciuti o osservati quasi sempre molto fugacemente e superficialmente. E il risultato è che hanno scoperto un’altra Procida cui la penombra notturna e le musiche di sottofondo donavano una suggestione infinita. L’altro elemento che ha contribuito in maniera decisiva alla “sprovincializzazione” dell’evento è stato il concorso letterario. Il sottoscritto, che è stato invitato a presiedere la giuria, è rimasto meravigliato dalla nutrita partecipazione di opere provenienti da ogni parte d’Italia e tutte di ottimo livello tali da mettere in difficoltà chi doveva decidere. E chi scrive rassicura “i suoi venticinque lettori” che non si sta comportando come “Cicero pro domo sua”… Forse (anzi senza forse) il concorso letterario on-line è la strada più sicura, efficace ed economica per far conoscere Procida nel mondo alla luce della enorme diffusione del web. Ma la “Sagra del mare” non è stata solo questo. La prima sera con la messa per i caduti del mare, seguita da diverse centinaia di persone, ha raggiunto alti momenti di pathos anche sotto la spinta dell’omelia forte e decisa del decano don Lello Ponticelli. Nelle sere a seguire si è avuta la piacevole sorpresa della ballerina classica Carmen Ventrice che ha dominato la scena con la sua grazia ed eleganza nelle vesti, per lei insolite, di presentatrice. Subito dopo, nella stessa serata, quell’animale da palcoscenico di Peppe Barra ha tenuto incollate alle sedie migliaia di persone con le sue performance. Il clou della manifestazione si è avuto sabato 24 agosto con l’elezione della Graziella 2013, la splendida e semplice Francesca Persico. L’elezione è stata preceduta, riprendendo una tradizione degli anni ’80 del secolo scorso, dalla sfilata di tre barche addobbate e trainate per terra dalla Chiaiolella alla Marina con a bordo le candidate in costume. Ogni barca, con il suo corredo di figuranti, rappresentava tre delle nove “grancie” di Procida. Sempre nell’ultima serata si è avuta l’esibizione della coppia Ciro Assante – Jessica Giaquinto in un plastico ed acrobatico “pas de deux” e l’esecuzione di uno splendido “flamenco” da parte di Carmen Ventrice che ormai ha raggiunto risultati di tutto rispetto. Un pregevole spettacolo di fuochi pirotecnici ha chiuso questa 63° edizione della Sagra del mare procidana. Complimenti agli organizzatori e soprattutto a Peppe Giaquinto.

Con tutto il rispetto
per il Dott. Retaggio,ma io la penso un pò diversamente.
Diciamo che,prendendo a prestito un vecchio modo di dire : ” Piuttosto che niente,meglio piuttosto”
non penso che la partecipazione massiva alla manifestazione sia dovuta a una probabile ” sprovincializzazione ” della Sagra, a mio parere ,molto mediocre rispetto a quelle fulgide del passato,
ma ,molto semplicemente , perchè è stata l’unica manifestazione organizzata dal Comune,dopo mesi e mesi di torpore assoluto.
Ricordiamoci un pò come sono trascorsi i mesi turistici di giugno,luglio,e fino a metà agosto: “il vuoto spinto “
………..Qualcuno tra quelli che leggono si chiederà come il sottoscritto possa fare queste considerazioni ed in base a quali elementi…..
Mi perdoni il Dott. Retaggio, ma anch’io che sono un suo grande estimatore, sono uno di quei “qualcuno”.
Purtroppo non sono riuscito a cogliere, e questo francamente mi dispiace, la diversità di questa sagra del mare rispetto agli altri anni e il fatto che faccia addirittura intravedere una proiezione verso il futuro.
Io ho trovato questa sagra del mare del tutto simile alle altre con una variazione di tendenza si, ma verso il basso!
Sono daccordo che la manifestazione notte blu sia riuscita perfettamente, ma non dimentichiamo che assolutamente non è una novità. Una manifestazione simile è già stata fatta e con buoni risultati anche non integrata nella Sagra del Mare. Quindi più che altro si può pensare che sia stata addirittura cavalcata per ovvie ragioni di audience.
Non voglio neanche provare ad esprimermi sul premio letterario, poichè la ritengo persona qualificata il cui autorevole giudizio, per il sottoscritto suona come legge.
Per quanto riguarda tutto il resto che ha voluto rappresentare questa Sagra partendo dalla messa ai caduti in mare, non mi è parsa tanto differente dalle altre 62 salvo la “solita predica” anche se pronunciata un po più energicamente. Sarà che io non nutro molta stima verso i predicatori (anche se non è il caso specifico) ma mi sembra sempre di sentire…fate quel che dico …ma non quel che faccio!!!CONTENUTI ZERO (come gli zuccheri nei succhi di frutta).
Possiamo riassumere quindi questa sagra del mare in modo positivo citando le ottime prestazioni della Sig. Ventrice, Peppe Barra, Ciro Assante e Jessica Giaquinto, nonchè la bellezza naturale della nuova Graziella????
No, francamente non credo. Non penso al di là del successo personale ottenuto da questi ragazzi, si possa addirittura pensare ad una sagra del mare che tende a uscire dai confini “solo per questo”! Assolutamente! La battuta aleggia facile…..Procida oltretutto confina con il mare…..
Penso che l’ultima serata, al di là dei singoli citati, sia da dimenticare. Le grazielle uniformate senza identità salvo i due minuti di intervista; una presentazione iniziale quasi funebre , nell’ombra e senza musica; le stesse “barche trainate , tipo carri buoi, da camioncini e fuoristrada senza un minimo di cura o decoro;
le solite canzoncine e un comico che per strappare qualche risata ha dovuto dar sfogo a tutte le sue forze tra culi, farfalle e piselli.
Sicuramente peggio rispetto alle altre volte a mio giudizio. Chiaramente rispetto quello del Dott. Retaggio e quello degli altri che la pensano diversamente, ma spero vivamente che l’anno prossimo si cambi qualcosa o tutto (sarebbe ancora meglio).