Procida: Professione Archeologo

Giovedì 30 Settembre ore 11,30, presso il complesso di Santa Caterina da Siena – Facoltà di Lettere Sala delle Tecniche Archeologiche, si terrà la Presentazione della nuova offerta formativa per i neo immatricolati e l’Illustrazione delle modalità di passaggio ai nuovi ordinamenti per gli studenti già iscritti. Nell’occasione, inoltre, si terrà la presentazione dei risultati delle attività archeologiche nell’ambito del progetto “Cantieri Aperti”.
Per i nuovi iscritti la Dott.ssa N. Fabozzi illustrerà l’organizzazione della Segreteria Didattica e la Docente Carla Pepe condurrà una visita dei laboratori di archeologia della Facoltà Suor Orsola Benincasa.
L’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa è specializzata nelle scienze umane, costituitasi nel 1864, è il più antico istituto universitario non statale d’Italia ed è inserita in una cittadella monastica, fondata nel Seicento dall’omonima mistica intellettuale napoletana all’epoca della controriforma, alle pendici del colle di Sant’Elmo su di una superficie di oltre 33.000 mq.
Conta tre facoltà, per un’offerta formativa tra le più vaste nel suo campo, con un’ottica attenta all’innovazione e alla sperimentazione, secondo la tradizione pedagogica di cui gettò le radici suor Orsola. La stessa sperimentazione nella formazione e l’uso pedagogico delle innovazioni tecnologiche hanno fatto sì che una governance d’alto livello portasse alla creazione di undici corsi erogati in modalità e-learning, nel solo anno accademico 2006-2007. Questi corsi, accanto a momenti di incontri e lezioni in presentia, sono caratterizzati da un percorso formativo interamente centrato sulle piattaforme di formazione a distanza, con l’ausilio di Internet.
Da sottolineare come, proprio grazie a recenti campagne di scavi archeologici sull’isolotto di Vivara a cura del’Università Suor Orsola Benincasa (che nelle settimane scorse, con il prof. Claudio Mocchegiani Carpano, ha tenuto una importante conferenza a Procida nell’ex chiesa di San Giacomo)), sia emersa l’esistenza di un intenso popolamento databile tra il XVI e il XV secolo a.C., probabilmente di coloni Micenei o pre-micenei (cultura Appenninica). Ulteriori campagne sottomarine hanno inoltre permesso di scoprire tracce di popolamento fino a 6 – 9 metri di profondità, indice di un abbassamento del suolo databile intorno alla fine dello stesso periodo e riconducibile, molto probabilmente, a dinamiche di bradisismo simili a quelle di altre aree dei Campi Flegrei.

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