Mentre la politica nazionale cerca di rilanciare la propria azione dopo un’estate in cui è stata distratta da altre vicende, tante problematiche che ci riguardano molto da vicino attendono di essere affrontate e, possibilmente, risolte.
E’ il caso della sanità campana (da domani aumenti per il ticket sulle ricette, per i ricoveri in “codice bianco” e per alcune prestazioni diagnostiche), del lavoro e della crescente disoccupazione (in modo particolare quella giovanile nel Mezzogiorno), la questione relativa alle norme urbanistiche (leggi applicazione del condono edilizio), ma anche dei collegamenti marittimi da e per le isole del Golfo di Napoli con le organizzazioni di categoria Filt, Fit e Uilt della Campania che hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori della Caremar dalla mezzanotte del 30 settembre sino alla stessa ora del 1 ottobre.
Da ultimissime notizie sembra che lo sciopero sia stato sospeso o, comunque rinviato, anche se le questioni rimangono ancora sul tavolo. “A pochi giorni dalla scadenza prevista dalla legge (fissata al 30 settembre) per la privatizzazione della Caremar – sottolinea il segretario generale della Filt Cgil Campania, Mario Salsano – le procedure previste non sono state attuate. Non è stato effettuato il trasferimento del ramo d’azienda per il collegamento con le isole Pontine, dalla Regione Campania alla Regione Lazio. La Regione Campania, poi, non ha bandito la gara per la ricerca di un socio privato che effettui contestualmente il servizio e detenga il 49% della società”.
Quale soluzione, allora? Secondo i sindacati, se non arrivasse la proroga della convenzione oltre il 30 settembre, si aprirebbero scenari drammatici per i circa 400 marittimi ed amministrativi e la cessazione dei servizi di trasporto con le isole, per mancanza di risorse che lo Stato non potrebbe più trasferire alla società di navigazione CAREMAR.
Filt, Fit e Uilt della Campania chiedono un urgente intervento del governatore Caldoro “affinché intervenga sul governo nazionale per sollecitare la proroga della convenzione e contestualmente predisponga tutti i provvedimenti previsti dalla legislazione vigente per l’attuazione del processo di privatizzazione, per salvaguardare l’occupazione, il reddito dei lavoratori e i servizi per i cittadini”.
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