Nella sede presso l’ex Eldorado, sabato scorso, davanti ad una folta platea, costituita dai tanti militanti del popolo di centrosinistra, il candidato a sindaco uscito vincente dalle recenti primarie Dino Ambrosino insieme ad Eugenio Michelino e Giovanni Scotto di Carlo, si sono confrontati con una esperta delegazione di “Adesso Procida” formata da Sebastiano Cultrera, Vincenzo Capezzuto (non il sindaco ma il cugino consigliere comunale), Alfonso Capodanno e Raimondo Costagliola d’Abele cercando di trovare, in primo luogo, al di là delle intese sugli aspetti organizzativi delle probabili Primarie del Partito Democratico per la scelta del candidato Governatore, motivo “ufficiale” per il quale nasceva l’incontro, una concreta modalità di ingaggio per la costituzione di una lista unica in funzione delle elezioni comunali della prossima primavera, per quello che già qualcuno, in assonanza con quanto accade a livello nazionale tra Renzi e Berlusconi, ha già battezzato come il “Patto dell’Eldorado”, dal luogo nel quale si è tenuta la riunione.
Ci saranno riusciti? I tempi sono già maturi? Si è trattato solo di un primo, e forse, unico approccio?
Difficile, al momento, dare una lettura esaustiva anche sulla base delle dichiarazione che ci ha fornito il candidato a sindaco de “La Procida che Vorrei” Dino Ambrosino che rappresenta uno dei massimi protagonisti della vicenda: «L’incontro che l’assemblea de “La Procida che vorrei” ha tenuto con la delegazione di “Adesso Procida” fa parte di un percorso di confronto che stiamo avendo con gruppi e cittadini. Questa disponibilità dimostra che non intendiamo cullarci sugli allori, nonostante siamo l’unico gruppo che ha messo in campo da mesi un reale cantiere politico di cambiamento. E’ chiaro, comunque, – sottolinea Dino Ambrosino – che non tutti coloro che incontreremo faranno parte della nostra lista».
Se Dino si carica questi trombati, perde più voti
Di quanti ne prende.