Comunicato Stampa – La violenza familiare in Europa è la prima causa di morte per le donne fra 16 e 44 anni, più del cancro, incidenti stradali e guerre. Nel mondo una donna su 3 e’ vittima di violenza fisica, sessuale e psicologica almeno una volta nella vita. Secondo dati Istat, nel 2006 le donne italiane vittime di violenza sono state 1.150.000 (5,4%) e nella maggior parte dei casi la violenza sessuale è stata inferta dal partner (69,7%) o da conoscente (17,4%), mentre nel 6,2% da uno sconosciuto.
Ma lo strisciante bombardamento ideologico televisivo si inserisce implicitamente ed indirettamente nelle cose veicolando “un modello di vita”, un tipo di uomo o di donna, che è moderno, che è da imitare, che è da realizzare.
Ed è proprio questo il modello, quotidianamente veicolato dagli schermi delle tv e dai palazzi del potere, trasferitosi ormai nelle nostre azioni quotidiane e diventato in breve tempo da alibi costume, a cui noi dobbiamo opporci.
Noi non siamo tenuti a tollerare niente. Non siamo tenute a sopportare le vessazioni e le ingiurie che ci infliggono i mezzi di comunicazione e purtroppo spesso anche i compagni di lavoro e il partner.
Non siamo tenute a subire i loro messaggi di odio, le minacce, molestie, persecuzioni, diffamazioni. Non siamo tenute ad accettare lavori meno gratificanti e meno pagati rispetto agli uomini.
Tutto ciò è violenza e va definita in quanto tale. Tutto ciò ci riguarda perchè imprime sulla nostra pelle, nei nostri pensieri, nel nostro corpo segni indelebili tanto quanto quelli che vi infliggerebbe chiunque ci colpisse.
E agli uomini non chiediamo solidarietà, ma di mettere in discussione, a partire da sè, quel modello di uomo sterile e misogino che trova massima espressione nel berlusconismo.
Il 13 febbraio scenderemo in piazza al fianco di tutte le cittadine e i cittadini per dire che vogliamo libertà, diritti, rispetto, giustizia e lavoro per tutte le donne. SE NON ORA, SEMPRE!
Le compagne/i del circolo del CHE di Rifondazione Comunista fds padova ovest(mestrino-selvazzano)