Tra le firme che ospitiamo sul nostro blog c’è quella dell’amico e giornalista Gennaro Savio il quale, con il carattere disponibile e sanguigno che lo contraddistingue, riesce a portare nei suoi servizi una sensibilità particolare che lo rende “uno del popolo”. Ci fa piacere, pertanto, apprendere che uno dei servizi giornalistici video realizzati da Gennaro in merito alla triste vicenda dei marittimi rapiti, e tradotto in lingua inglese dalla Redazione di PCIML-TV nella persona di Claudio Buttinelli, sta clamorosamente facendo il giro dei Siti web della Somalia http://www.puntlander.com.
A partire dal Sito del maggiore quotidiano somalo “Mogadishu Post” che da ben cinque giorni tiene pubblicato in prima pagina – e quasi certamente anche sull’edizione cartacea – l’articolo sul sequestro della “Savina Caylyn” e in cui cita “il giornalista italiano Gennaro Savio autore del dell’articolo e del video in lingua inglese” di cui il prestigioso Sito rimanda al link su YouTube. [youtube 17DRif5gQik]
Ma la cosa straordinaria è che altri Siti Web somali stanno diffondendo il post del giornale di Mogadiscio. “Già avevo riferito pubblicamente – ha dichiarato Gennaro Savio – che nei giorni scorsi ero stato contattato telefonicamente persino da un giornalista della Repubblica di Birmania che mi ha garantito il suo impegno a far conoscere nel suo Paese questo dramma e questo mi aveva lasciato ben sperare in una diffusione a livello internazionale del mio video-denuncia.” Poi, continua quasi meravigliato Savio, un giornalista mi ha telefonato da Roma per dirmi che il mio articolo e il mio video erano stati pubblicati addirittura sul Sito del maggiore quotidiano nazionale somalo, il “Mogadishu Post”. Navigando in Rete abbiamo potuto appurare che effettivamente grazie al nostro amico Gennaro i maggiori siti somali parlano realmente da giorni delle navi sequestrate. Sicuramente trattandosi del Quotidiano a maggiore diffusione in Somalia, la notizia della mobilitazione messa su dal popolo di Procida per chiedere la liberazione dei marittimi rapiti è giunta ai pirati che hanno in ostaggio i nostri concittadini e questo potrà servire a tranquillizzarli sul fatto che in Italia, nonostante il silenzio delle Istituzioni competenti, la società civile sta spingendo il governo e il parlamento a trovare una soluzione pacifica alla prigionia di Vincenzo, Gennaro, Giuseppe e Enzo che speriamo presto di poter riabbracciare a Procida.