Trasporti marittimi Ischia e Procida: Disagi e Vergogna

di Gennaro Savio*

Martedì 12 luglio 2011 con un dettagliato servizio giornalistico denunciammo gli assurdi disagi vissuti sul porto di Ischia da migliaia e migliaia di turisti in partenza o in arrivo nel principale scalo isolano. Infatti intorno alle ore 15.35 l’aliscafo dell’Alilauro “Airone Jet” proveniente da Napoli e diretto a Forio, al momento dell’attracco nel porto di Ischia per una fermata intermedia, finì contro il pontile mettendone ko il lato danneggiato dall’urto. L’incidente che per fortuna non causò feriti ma solo tanto spavento, dopo qualche ora fu seguito da un altro assurdo episodio che per pura casualità riprendemmo in presa diretta. Intorno alle ore 19.15 ad un aliscafo della stessa Compagnia che già con estremo ritardo giungeva a Ischia da Napoli, per un guasto tecnico le passerelle sono rimaste bloccate a metà del loro percorso e così per oltre quindici lunghi minuti e in attesa che finalmente si sbloccassero le scalette, i passeggeri, addossati gli uni agli altri in attesa di lasciare finalmente l’aliscafo, potettero scendere e questo scatenò non poche proteste.

Ebbene, a distanza di cinque giorni dai fatti su riportati, sul lato opposto del porto e precisamente sulla banchina Olimpica, si sono vissuti nuovi momenti di forte tensione. Questa volta non c’entrano nulla gli incidenti e le passerelle bloccate. A scatenare l’ira dei passeggeri è stata la mancanza di corse sufficienti a soddisfare le esigenze dei turisti che avrebbero dovuto raggiungere la Terraferma e molti dei quali, invece, sono stati costretti loro malgrado a trascorrere la notte sull’isola Verde perché erano terminate le corse per Napoli e non erano più disponibili biglietti per l’imbarco sull’ultima nave Caremar in partenza da Ischia alle ore 20.10.

“Ressa alla biglietteria e sul porto di Ischia appena si e’ capito che sulla nave i posti disponibili erano esauriti”, recita il Take prontamente lanciato dall’ANSA e subito ripreso dagli organi di informazione regionale. “Immediato l’intervento della Polizia di Stato. I poliziotti hanno presidiato l’accesso della nave e permesso ai soli titolari di biglietto di imbarcarsi e solo ad imbarchi avvenuti la nave ha levato gli ormeggi ed è partita”. Con le nostre telecamere abbiamo immortalato in esclusiva le immagini che vedete scorrere in sovraimpressione e in cui si possono notare le Forze dell’Ordine che presidiano il portellone della Caremar.

Intanto, e solo per questa occasione, i vertici della società privata Medmar, fiutando il gran pienone, hanno deciso di effettuare una corsa straordinaria alle ore 22.40. Quello che ora ci chiediamo stupiti è questo: ma come è possibile che su di un’Isola turistica come Ischia quotidianamente meta di decine di migliaia di turisti molti dei quali in serata hanno necessità di rientrare a Napoli, l’ultima mezzo di collegamento con la Terraferma sia fissato per le ore 20.10? E’ semplicemente vergognoso continuare a tollerare un’assurdità del genere che non dovrebbe verificarsi neppure durante il periodo invernale quando per troppe ore lo Stato di fatto nega scandalosamente ai residenti la continuità territoriale. Ma come per ogni disagio e vergogna sociale, anche per la mancanza di sufficienti corse di collegamento da e per la Terraferma ci sono responsabilità politiche ben precise e che vanno addebitate al potere politico locale, regionale e nazionale di centro, centrodestra e centrosinistra che consente con la sua politica di latitanza questo assurdo stato di cose.

E in modo particolare oltre ai Sindaci isolani che con il loro immobilismo si rendono corresponsabili dei disagi che vive l’utenza del mare, la maggiore responsabilità è senz’altro da attribuire all’Amministrazione della regione Campania da cui dipende direttamente il trasporto marittimo. Amministrazione regionale che annovera al suo interno anche l’Onorevole ischitano Domenico De Siano il quale, udite udite, è finanche il Presidente della Commissione Trasporti ma, nonostante questo, il trasporto marittimo langue e muore mentre se ne va a far friggere il diritto alla continuità territoriale dei suoi concittadini tra l’indignazione, le lamentele e le proteste dei passeggeri: che vergogna! E pensare che lo spot elettorale di De Siano recitava così: “Se conto io, conti anche tu”. Ma era solo uno spot pubblicitario, elettorale pardon, peccato per gli elettori che ci sono cascati! La cosa più triste, però, è quella di essere consapevoli che in questo settore, purtroppo, non si è ancora toccato il fondo.

Infatti con la definitiva privatizzazione della compagnia di navigazione pubblica Caremar, voluta dal potere politico di tutto l’arco costituzionale per favorire gli interessi degli armatori privati, delle lobby economiche e della casta nostrana, non ci vuole la palla di cristallo per immaginare che nel mentre i prezzi continueranno ad aumentare, dal punto di vista del trasporto marittimo e della qualità dei servizi ritorneremo vergognosamente indietro di decenni.

*Direttore di PCIML-TV

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